
Afghanistan, da Milano a Roma i sindaci si mobilitano per l'accoglienza dei profughi
Sono tanti i Comuni italiani, guidati da tutti gli schieramenti politici, che hanno dato disponibilità a ospitare le persone in fuga dal Paese asiatico, tornato nelle mani dei talebani. Nel capoluogo lombardo si lavora per organizzare gli spazi, nella Capitale è pronta la rete degli alberghi solidali. Aperture anche dai primi cittadini di Ferrara, Bari, San Giorgio a Cremano (Napoli), Acquaformosa (Cosenza) e Taranto

Diversi profughi in fuga dall'Afghanistan, tornato nelle mani dei talebani, sono già arrivati in Italia. Tanti i sindaci che si sono mobilitati nell'ottica dell'accoglienza: da Milano a Roma, da Bolzano a San Giorgio a Cremano (Napoli), da Ferrara a Bari, molti primi cittadini di ogni schieramento politico hanno dato la loro disponibilità
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A Milano, il sindaco Giuseppe Sala - fin dalle prime ore dallo scoppio della crisi - ha manifestato la disponibilità ad accogliere: "Raggiungeranno la nostra città alcune decine di cittadini afghani con le proprie famiglie". Si tratta di persone che hanno collaborato con le forze armate, con l'ambasciata italiana e con l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo in Afghanistan
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Il Comune di Milano - insieme alla Prefettura e alle associazioni del terzo settore - sta individuando gli spazi adeguati all'accoglienza dei cittadini afghani che faranno richiesta dello status di rifugiato. Come ha spiegato Sala, gli spazi "non possono essere improvvisati, ma devono essere dotati dei servizi minimi adeguati per l'accoglienza di nuclei familiari"
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A Milano sono in arrivo anche otto dottoresse che lavoravano al Centro per la diagnosi del tumore al seno di Herat promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi. Con loro anche le relative famiglie, che contano in tutto tredici bambini
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A Roma, la sindaca Virginia Raggi metterà a disposizione strutture comunali per l'accoglienza dei rifugiati. La prima cittadina della Capitale ha sottolineato come sia "fondamentale che tutto il Paese si mobiliti in questa direzione". Il Campidoglio è pronto a utilizzare le strutture della sala operativa sociale e ad attivare la rete degli alberghi solidali
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A Ferrara, il sindaco leghista Alan Fabbri si è detto pronto ad accogliere i profughi. "Siamo pronti a fare la nostra parte. Di fronte alla catastrofe umanitaria in Afghanistan daremo, come ente locale, la massima disponibilità per salvare vite, a partire da donne e minori. Come sindaco, come cittadino, sono pronto a dare un contributo e a mettere in campo la massima collaborazione, nel limite delle possibilità che possiamo offrire", ha detto
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Il sindaco di Bari e presidente di Anci, Antonio Decaro, ha dato al governo la disponibilità della sua città e dei Comuni ad "ampliare il progetto della rete Sai, Sistema di Accoglienza e Integrazione, rispetto ai posti specifici per i collaboratori afghani e le loro famiglie, come primo passo per garantire nel prossimo futuro un impegno internazionale per l'accoglienza e l'integrazione di donne e uomini in queste ore in fuga dal loro Paese"
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"Non tocca a me - ha detto Decaro su Facebook - né credo sia questa la sede per un'analisi geopolitica su quanto sta accadendo ora a Kabul, ma ogni ora che passa è sempre più difficile pensare che quei 5.795,4 chilometri ci mettano al riparo dal giudizio della storia. Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile voltarsi dall'altra parte e continuare a vivere come se niente fosse nella nostra parte di mondo"

Anche il Comune di Taranto è pronto ad accogliere profughi afghani in caso di necessità. È già stato organizzato un coordinamento con assistenti sociali e psicologi specializzati nell'ambito dell'immigrazione con l'obiettivo di monitorare la situazione. "Piena disponibilità a collaborare con il governo per garantire percorsi di integrazione per donne e uomini vittime della crisi in Afghanistan", ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci

Giorgio Zinno, il sindaco di San Giorgio a Cremano (Napoli), si è detto pronto ad accogliere le famiglie in fuga dall'Afghanistan, dando la disponibilità per quanti rientrino nel programma di protezione per il personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale

Da diversi anni San Giorgio a Cremano, in collaborazione con il ministero degli Interni, ospita migranti. Attualmente la città ha spazi liberi all'interno del proprio progetto Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione), il secondo più grande della Campania. ''Chi ci ha aiutato a provare a stabilire un Afghanistan democratico non può essere lasciato solo'', ha detto Zinno

Anche il comune di Acquaformosa (Cosenza), non nuovo a questo tipo di iniziative, offre accoglienza agli afghani che stanno scappando dal loro Paese. "Non si può lasciare sola la popolazione in balia dei talebani, i quali hanno già dimostrato di quali orrendi nefandezze, crimini e violazione dei più elementari diritti umani sono capaci", ha detto il sindaco Gennaro Capparelli

Sessanta persone afghane, con le loro famiglie, sono invece già ospitate nella struttura per la quarantena di Colle Isarco, in Alto Adige. Si tratta di collaboratori di aziende italiane e dell'ambasciata italiana che sono fuggiti da Kabul