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Scontro sullo Ius soli: Lamorgese apre all'idea di Malagò, Salvini l'attacca

Politica
©Ansa

La ministra dell’Interno rilancia la proposta del presidente del Coni di anticipare l'iter burocratico per gli sportivi. Parole che non piacciono al leader della Lega: "Invece di vaneggiare, dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia". Interviene anche il segretario dem Letta: "È un tema che non c'entra nulla con la sicurezza e la gestione dei migranti. C'entra con l'equità, l'integrazione, la vitalità di una società che è cambiata"

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Dopo le medaglie vinte alle Olimpiadi di Tokyo, torna la polemica politica sullo Ius soli. Nella maggioranza s'innesca un nuovo scontro: la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese apre alla proposta lanciata dal presidente del Coni Giovanni Malagò per gli sportivi ("Anticipare l'iter burocratico che ad oggi è infernale, un girone dantesco) e auspica che sull'argomento si arrivi a "una sintesi politica". Ma le sue parole non sono piaciute al leader della Lega Matteo Salvini: "Invece di vaneggiare di Ius soli, il ministro dell'Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia". Al numero uno del Carroccio ha replicato il segretario dem Enrico Letta: "Chi gioca e lucra sullo Ius soli semplicemente è fuori dalla realtà. È un tema che non c'entra nulla con la sicurezza e la gestione dei migranti. C'entra con l'equità, l'integrazione, la vitalità di una società che è cambiata a dispetto della lettura faziosa che ne fanno i populisti".

Il botta e risposta Lamorgese-Salvini

Secondo la ministra Lamorgese, quello sollevato dal presidente del Coni Giovanni Malagò "è un tema che si pone, di cui dobbiamo ricordarci non solo quando i nostri atleti vincono delle medaglie. La politica dovrà fare i suoi riscontri e spero si arrivi a una sintesi politica". Poi ha sottolineato l'importanza di aiutare "le seconde generazioni a farle sentire parte integrante della società". Poco dopo è arrivato il commento di Salvini: "Invece di vaneggiare di Ius soli, visto che con la legge vigente siamo il Paese europeo che negli ultimi anni ha concesso più cittadinanze in assoluto, il ministro dell'Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia. Ci sono decine di migliaia di sbarchi organizzati dagli scafisti, senza che il Viminale muova un dito".

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"Lo Ius soli è già nei fatti, la politica si adegui"

Già prima dell'intervento di Salvini erano arrivate le dichiarazioni di un altro leghista, il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, che aveva criticato l'uscita del numero uno del Coni. "La cittadinanza è uno status, non un diritto. La legge sulla cittadinanza non si cambia. Lo Ius soli non passerà mai. E la Lega è la garanzia di ciò", aveva detto. Invece, incassata l'apertura di Lamorgese, fonti del Nazareno citate dall'Ansa hanno riferito che "le Olimpiadi non hanno fatto altro che confermare quanto il Pd ripete da tempo: lo Ius soli è già nei fatti, è nella società, è nelle scuole, è tra i nostri ragazzi. Adesso la politica e le istituzioni hanno il dovere di adeguarsi a queste trasformazioni".

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"La cittadinanza non è un modo per integrare"

Ha cercato di smorzare i toni l'azzurra Deborah Bergamini: "Più che pensare a introdurre nuove forme di Ius soli" servirebbe "far funzionare al meglio il sistema di regole attualmente in vigore". Un plauso alla responsabile del Viminale è arrivato dal co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli: "Questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della società. Ed è paradossale che Salvini parli di 'vaneggiamenti' mentre gioiva delle medaglie olimpiche vinte da atleti non nati in Italia". Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, si è detto "profondamente contrario allo Ius soli. La cittadinanza è la certificazione di un'integrazione avvenuta, non un modo per integrare".

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