Ddl Zan, Parolin: "Vaticano non chiede di bloccarlo. Concordo con Draghi, Stato è laico"

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Il segretario di Stato vaticano: "Concordo pienamente con il presidente Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano. Per questo si è scelto lo strumento della Nota Verbale, che è il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali"

La Santa Sede, attraverso il cardinale Pietro Parolin - segretario di Stato vaticano - torna a parlare del ddl Zan (I 10 ARTICOLI). "Lo Stato italiano è laico, non è uno Stato confessionale, come ha ribadito il presidente del Consiglio. Concordo pienamente con il presidente Draghi sulla laicità dello Stato e sulla sovranità del Parlamento italiano. Per questo si è scelto lo strumento della Nota Verbale, che è il mezzo proprio del dialogo nelle relazioni internazionali", ha detto l'alto prelato.

"Mai chiesto di bloccare la legge"

A Vatican News, il cardinale ha anche precisato che la Santa Sede non ha mai "chiesto di bloccare chiesto di bloccare la legge" sull'omotransfobia. "Siamo contro qualsiasi atteggiamento o gesto di intolleranza o di odio verso le persone a motivo del loro orientamento sessuale, come pure della loro appartenenza etnica o del loro credo", ha sottolineato Parolin. "La nostra preoccupazione riguarda i problemi interpretativi che potrebbero derivare nel caso fosse adottato un testo con contenuti vaghi e incerti, che finirebbe per spostare al momento giudiziario la definizione di ciò che è reato e ciò che non lo è", ha evidenziato.


Incontro 'Questioni di identità':Omofobia, Transfobia
contrasto a discriminazioni e violenza di genere', promosso
dal Politecnico di Torino con la presenza dell'on. Alessandro Zan. Politecnico di Torino. Torino 21 giugno 2021 ANSA/TINO ROMANO

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"Non era prevista la pubblicazione"

"Avevo approvato la Nota Verbale trasmessa all'ambasciatore italiano e certamente avevo pensato che potevano esserci reazioni. Si trattava, però, di un documento interno, scambiato tra amministrazioni governative per via diplomatica. Un testo scritto e pensato per comunicare alcune preoccupazioni e non certo per essere pubblicato", ha concluso Parolin.

Il presidente della Camera Roberto Fico

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