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Il centrodestra attacca Speranza. Draghi blinda il ministro della Salute

Politica
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Le forze di centrodestra polemizzano contro il ministro della Salute pressando sul tema delle riaperture. Da Palazzo Chigi alcune fonti spiegano che Speranza non è in bilico: “Ipotesi che lasci sono senza fondamento”. In settimana prevista una cabina di regia

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Il tema delle riaperture in vista dell’estate ha fatto finire nel mirino Roberto Speranza, il ministro della Salute, che fino ad ora si è sempre distinto per la linea del rigore (COVID: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). Il titolare della Sanità è al centro del pressing del centrodestra a cui si sommano le polemiche per il libro scritto a pandemia in corso e l'inchiesta di Bergamo sul caso Oms-Ranieri Guerra. Anche se, per Palazzo Chigi, il ministro non è in bilico. "Sono senza fondamento" le ipotesi che Speranza lasci, spiegano fonti di governo smentendo le voci che, in queste ore, si rincorrono su un possibile addio del ministro. Fonti che ricordando quanto detto dal premier Mario Draghi all'ultima conferenza stampa: "Ho voluto Speranza nel governo e ne ho molta stima". 

La cabina di regia

Qualcosa, però, nella strategia dell'esecutivo potrebbe cambiare presto. Draghi potrebbe tornare a parlare alla stampa tra giovedì e venerdì. E una cabina di regia sulle riaperture, spiegano fonti vicine al dossier, verrà convocata non appena saranno comunicati i dati epidemiologici aggiornati. L'ipotesi è che Draghi convochi la riunione già venerdì, sicuramente in settimana. Non sarà la riunione in cui saranno decise le riaperture. L'ipotesi di allungare il coprifuoco a mezzanotte, ad esempio, non trova conferma né a Palazzo Chigi né nell'ala più aperturista del governo. Eppure, nella cabina di regia un primo schema di riaperture sul tavolo ci potrebbe essere. Con due punti prioritari: allargare le maglie per ristoranti e bar all'aperto, dove il contagio è meno incisivo e procedere con le ripartenza di pari passo con la vaccinazione di chi è più a rischio ospedalizzazione. 

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Lo schema delle riaperture

Per questo - anche se per ora si tratta di ipotesi - potrebbe essere valutata la proposta, avanzata dalle Regioni, che nei parametri delle zone geografiche di rischio rientrino i numeri su fragili e anziani immunizzati. Elemento che potrebbe anche "legare le mani" ai governatori più scettici sul piano di vaccinare per fasce d'età. Procedere con le riaperture prima del 30 aprile, per ora, resta un'ipotesi improbabile. Nonostante a Palazzo Chigi si studi la strategia della ripartenza - in cui rientra anche l'ok ad ospitare il 25% di tifosi per le partite degli Europei in Italia - la prudenza resta d'obbligo. 

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Il centrodestra all’attacco

Intanto, su Speranza, è ancora Matteo Salvini a puntare il dito, tornando ad attaccare il libro del titolare della Salute. "Scrivere che la pandemia è occasione storica per la sinistra sia di una grande volgarità e arroganza. Gli italiani pagano il ministro della Salute per fare il ministro della Salute e non per scrivere libri, in cui canna ogni previsione". "Il nemico da battere è il Covid, non Speranza", è la replica del deputato di Leu, Nico Stumpo. Ma c'è chi va oltre. I parlamentari di Alternativa C'è annunciano una mozione di sfiducia per Speranza in merito all'inchiesta sul mancato aggiornamento del piano pandemico. "Vedremo anche se Lega e Fi sono capaci di chiederne le dimissioni solo a parole", avvertono gli ex grillini. E intanto, cresce il tam tam su un possibile addio del ministro, con possibile incarico europeo sul fronte vaccini. Voci che, secondo fonti ministeriali, sarebbero disegnate ad arte da chi, come la Lega, vorrebbe Speranza fuori dall'esecutivo. 

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