"L'auspicio è che già da domani arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione”, ha sottolineato il ministro della Salute parlando di AstraZeneca. "Nel secondo trimestre - ha aggiunto - avremo in arrivo oltre 50 milioni di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 milioni di dosi attese"
"Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l'aumento delle dosi che avremo a disposizione, l'auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall'Ema. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza". A dirlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato, commentando lo stop precauzionale al vaccino AstraZeneca. "L'auspicio è che già da domani arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione - ha aggiunto -. Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 milioni di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 milioni di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa" (COVID-19: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
"Situazione non semplice, massima cautela"
"Nelle prossime ore stiamo lavorando a due interventi normativi: uno per favorire gli l'impegno di farmacie e di infermieri nella campagna di vaccinazioni per favorirne l’accelerazione”, ha annunciato il ministro, per poi spiegare: "La situazione non è semplice e questo per le varianti: la Uk si trasmette più velocemente del 35-40% e ha toccato il 54% della totalità dei casi. Sono presenti anche varianti sudafricana, soprattutto nell'area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia. Con il criterio di 250 casi per 100mila per l'ingresso in zona rossa speriamo di piegare la curva. Quindi una situazione non semplice che richiede la massima cautela con l'impegno di tutte le istituzioni”.
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"Primo asse medicina del territorio"
"Il primo asse - ha poi ribadito nel presentare le linee guida del ministero in materia di politica sanitaria - riguarda il potenziamento dei servizi territoriali per garantire l'esigibilità dei Lea. Implementare una assistenza di prossimità significa mitigare la povertà sanitaria. Altro punto del primo asse è la casa di comunità che sarà presidio della salute per dare risposte: un ecg, un consulto sulla salute sui bambini, sarà una rete che riorganizzerà strutture frammentate ora sul territorio”. "A coordinare l'assistenza - ha spiegato Speranza - ci saranno le centrali operative territoriali che avranno la funzione di punto di riferimento sia per l'accesso alle cure sia per gli operatori e per integrare l'assistenza e il territorio. Inoltre ci saranno i centri territoriali contro la povertà sanitaria con equipe multidisciplinari”. Il secondo asse è invece “il one health che lega salute, ambiente e clima. Bisogna rafforzare le strutture del Paese per l'igiene pubblica. Bisogna inoltre sviluppare un rapporto più organico tra scuola e sanità. Bisogna cioè superare una concezione parcellizzata della salute, includendo anche l'area della protezione dell'ambiente e del clima”.