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Maria Cristina Messa a Sky TG24: "Bisogna arrivare a sistemi paritari"

Politica

La ministra all'Università e alla Ricerca ha parlato a Timeline della pandemia di Covid-19 e della situazione degli atenei italiani e in particolare delle donne. Riguardo al mondo del lavoro ritiene che sia necessario "agire subito" per promuovere pari opportunità e posti di lavoro: "Credo si debba agire sul riconoscimento dell'equità salariale e sull'incentivazione nell'assunzione"

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"Bisogna arrivare a sistemi paritari in tutti i sistemi del nostro Paese". Così, a Timeline su Sky TG24, la ministra dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha parlato della situazione degli atenei e, in particolare delle donne. Per la ministra è necessario agire "subito sul mondo del lavoro" per garantire pari opportunità" e posti di lavoro. Poi aggiunge: "A parità di merito le quote rosa sono necessarie" (L'INTERVISTA INTEGRALE).

"Bisogna agire sul mondo del lavoro"

Per Messa è necessario promuovere l'occupazione femminile agendo su tanti piani. "A breve termine credo si debba agire sul mondo del lavoro e sul riconoscimento dell'equità salariale e sull'incentivazione nell'assunzione di giovani donne - ha spiegato - a medio termine bisogna agire avendo dato una formazione alle donne il più possibile completa e indipendente dagli stereotipi. Basta dire che le donne fanno studi umanistici e gli uomini scientifici. Su questo stiamo lavorando da anni ma si deve migliorare e incentivare le giovani a intraprendere qualsiasi tipo di studio vogliano". Infine, l'obiettivo a lungo termine è quello di "arrivare a sistemi paritari in tutti i nostri sistemi, dal mondo della politica a quello dell'industria, della formazione, in modo che non sia più un evento se a guidare una grande azienda o un'università c'è una donna".

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"Donne devono avere considerazione di sé"

Alla domanda se, nel corso della sua carriera da rettrice dell'università Bicocca a ministro, si sia mai sentita discriminata, Messa risponde affermativamente ma chiarendo che "consiglio però alle donne di avere determinazione e forza di sé che diventa indipendente dal giudizio sommario della gente. Le donne hanno ancora questo retaggio di dover piacere, ma non è così". 

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"A parità di merito, quote rosa utili"

"Credo che il primo punto per seguire delle scelte sia sempre il merito, a parità di merito le quote rosa sono necessarie e benvenute - ha proseguito la ministra - perché senza di queste non si riesce a scardinare il sistema. Ma prima di tutto c'è il merito". Sull'esperienza da ministro con l'esecutivo Draghi, Messa ha ammesso di essere riuscita a lavorare bene e di essere riuscita a portare a termine alcuni aspetti "che dovevo assolutamente chiudere dalla gestione precedente per aprirne di nuovi e sento molto il peso della responsabilità di un momento particolare per tutti noi". "Il passaggio da un momento difficile a un futuro diverso, però mi riempie di energia", ha poi sottolineato.

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"La scienza non dà delle risposte esatte, selezionare le informazioni"

Sulla necessità di accelerare riguardo alla scienza, la ministra evidenzia che sul tema bisogna usare cautela perché "la scienza non dà delle risposte esatte, a volte ci sono dopo anni, ma come avete visto anche nei dibattiti sul Covid a volte trovare la conclusione giusta richiede qualche tempo. Bisogna fare attenzione a non prendere per buone tutte le notizie che arrivano quando queste non siano state prima almeno discusse tra esperti". 

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"Università in presenza dopo Pasqua a seconda delle zone"

Passando poi alla questione sulle lezioni in presenza all'università, Messa dice: "A seconda delle zone spero che si riesca dopo Pasqua per lo meno ad aprirne una parte" (VIDEO). Finita la pandemia resterà un sistema misto tra presenza e dad? "Credo che tutte le università useranno la didattica a distanza in maniera complementare a quella in presenza". Anche per far diventare più internazionali le nostre università, l'idea potrebbe essere di "condividere in nostri corsi e quelli degli atenei stranieri" a distanza, "ora abbiamo le strutture per farlo e per dare uno spirito internazionale alle nostre università".