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Renzi al Financial Times: “Draghi merito mio, ma ho perso potere con questa operazione"

Politica

Il leader di Iv: “L'unico modo nel mezzo della pandemia era chiamare il miglior giocatore, perché Mario è il miglior giocatore. L’Italia è tornata, è un miracolo”. Ma aggiunge: “Un mese fa avevo la golden share nell’esecutivo, oggi no”

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"La possibilità di essere governati da Draghi era una speranza incredibile. Così ho deciso di rischiare tutto, perché il fine giustifica il rischio”. Così Matteo Renzi in un’intervista al Financial Times si intesta quello che lui definisce un “miracolo”. Ovvero la chiamata di Mario Draghi per la formazione di un nuovo esecutivo. "L'unico modo nel mezzo della pandemia era chiamare il miglior giocatore, perché Mario è il miglior giocatore", ha affermato il leader di Iv, sottolineando che "l'Italia è tornata, proprio come Joe Biden ha detto per gli Usa. Se guardate ai mercati finanziari, ai leader internazionali, la fiducia dei nostri cittadini, è un miracolo" (GOVERNO, LE ULTIME NEWS). 

“Ho perso potere in questa operazione”

Renzi respinge le accuse di chi ha visto suoi interessi personali dietro l’apertura della crisi del governo Conte II, partita con le dimissioni delle due ministre di Italia viva. "Un mese fa - ha detto il senatore - avevo la golden share nel governo, con Draghi no. Ho perso potere in questa operazione”. E ha aggiunto: ”Ho fatto un buon lavoro, e ora devo farmi da parte, è il momento per il capitano della squadra, Mario Draghi. Sono così felice e orgoglioso, ma so che è il tempo di lasciare il ruolo ad altri”.

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“Preferisco essere amato, ma sono un leader non un influencer”

Il Ft parla di Italia viva come piccolo partito politico che segna il 3% e rischia di essere spazzato via in future elezioni. “Questo è un problema, lo so, perché in politica la popolarità è importante - ha detto ancora l’ex sindaco di Firenze -. Paradossalmente, essere impopolare mi ha permesso di fare questo… Ovviamente preferisco essere amato che odiato. Ma se voglio solo essere amato, il mio lavoro sarebbe quello di influencer, non di leader”.

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“Io in Arabia? Solo in Italia questo non è normale”

L’ex premier difende anche la sua presenza alla conferenza in cui ha dialogato col principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, ritenuto da fonti dell'ntelligence internazionale mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, mentre in Italia si consumava la crisi da lui stesso innescata. “In Italia questo non è molto normale… È normale per Tony Blair, o David Cameron…, Nicolas Sarkozy o gli ex presidenti degli Stati Uniti. In Italia, sono uno dei primi a farlo”.

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