Il senatore a “L’Ospite” condotto da Massimo Leoni: "Il mondo centrista è una cosa seria e non può essere messo così allineato a questa sorta di rincorsa frenetica”. Sul premier: "Doveva andare al Quirinale quando si sono dimesse le ministre di Iv, ci è arrivato 20 giorni dopo. Renzi ne esce rafforzato". E sul nuovo governo: "Alcuni ministri vanno cambiati, Azzolina fa una gran fatica"
Conte ancora premier? “L’importante è non perseverare, se persevera a sbagliare è diabolico e allora non farà il governo. Se smette di sbagliare può darsi che lo faccia, e mi sembra che abbia già smesso di sbagliare, nel senso che ha finito questa caccia ridicola ai responsabili che ha mortificato il governo e ha anche mortificato quel mondo centrista, che è una cosa seria e che non può essere allineato a questa sorta di rincorsa frenetica”. Lo afferma Pier Ferdinando Casini, senatore centrista ed ex presidente della Camera dei deputati, su Sky TG24 a “L’Ospite”, condotto da Massimo Leoni. Ricercare una maggioranza in Parlamento, secondo Casini, “è assolutamente lecito ma è politicamente sbagliato. Davanti a una crisi come questa, sostituire alla politica l'aritmetica è sbagliato politicamente, sotto il profilo costituzionale è pienamente legittimo” (L'INTERVISTA INTEGRALE - CRISI DI GOVERNO, AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
"Conte doveva andare al Qurinale dopo dimissioni ministre Iv"
"Credo che le correzioni di rotte tardive, ma non del tutto tardive, di Pd e M5s rispetto a Renzi siano arrivate 20 giorni dopo - sostiene l'ex presidente della Camera - io avevo sommessamente consigliato di arrivarci subito. Se dopo le dimissioni delle ministre di Iv, Conte si fosse recato al Quirinale non si sarebbe logorato in una ricerca affannosa ai responsabili, che poi peraltro non ci sono stati, non avrebbe esacerbato la situazione con Renzi".
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"Errori di Conte su ricerca responsabili hanno rafforzato Renzi"
"La fortuna di Renzi – continua Casini - è stato Conte, che si è messo a cacciare i responsabili. Se Conte non fosse stato mal consigliato sui responsabili e non si fosse avventurato in questa ricerca frenetica, che lo ha ridicolizzato, come nel caso Vitali, Renzi oggi sarebbe più debole e probabilmente molti dei suoi avrebbero avuto dissensi. Invece in queste condizioni chi ha intronizzato Renzi è stato Conte, sono stati i suoi errori. La mancata gestione intelligente della crisi ha rimesso Renzi al centro del villaggio, come diceva anni fa l’allenatore Rudi Garcia. Gli errori di Conte hanno rinforzato Renzi: se Conte non fosse stato mal consigliato sui responsabili oggi sarebbe più forte nei confronti di Renzi che invece oggi, se finisce così, esce rafforzato".
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"Pandemia peggiore situazione per Conte, affrontata bene in parte"
Conte debole per rimettersi nelle mani di un Renzi che appare rafforzato? “Conte - risponde Casini - con decoro ha cercato di affrontare non Renzi, ma la situazione peggiore che un presidente del Consiglio potesse affrontare nel Dopoguerra perché questa pandemia è stata un disastro assoluto. L’economia è in ginocchio, i giovani sono esasperati, il tema della scuola dei nostri figli è terrificante e forse ne parliamo poco noi politici. Davanti a questa cosa, Conte ha cercato di fare il possibile, nella prima fase secondo me lo ha fatto abbastanza bene, come dimostra il paragone con gli altri Paesi europei, nella seconda fase si è un po’ perso".
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"Alcuni ministri vanno cambiati, Azzolina fa una gran fatica"
L'ex presidente della Camera pensa che il nuovo esecutivo abbia bisogno di qualche avvicendamento nella squadra di governo. "Non voglio far nomi - dice - ma alcuni ministri vanno cambiati altrimenti ci troviamo di nuovo i problemi di prima. Arcuri? Situazione difficile, non sono in grado di valutare. Certo i banchi con le rotelline non mi hanno molto convinto però la gestione di questa vicenda è così complessa che non so. Azzolina? Fa una gran fatica, anche se la sua voglia di portare a scuola i ragazzi era giusta. Speranza? Ha fatto bene, una gran brava persona. Boccia? Il problema è il Titolo V e abbiamo visto un gran scaricabarile tra Regioni e Stato, c'è da rivedere la cornice costituzionale di questo rapporto".
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"Critiche Renzi su Recovery? Il problema andava affrontato"
Secondo Casini "le critiche che Renzi ha fatto al Recovery, sono le stesse che hanno fatto i sindacati e Confindustria, non è che se le sia inventate. Il problema andava dunque affrontato perché posto proprio da un componente del governo. Io so che il Recovery nella prima versione era inaccettabile, oggi è migliorato". Il tema dei fondi europei resta fondamentale per il senatore centrista: "Ci chiediamo tutti: questi soldi saranno spesi efficacementente senza gravare come debito sui nostri figli disperdendosi in mille rivoli? Stiamo indebitando i nostri figli, se li indebitiamo perché l’Italia si rimetta in moto, forse è un debito buono, come dice Draghi. Se invece il debito è cattivo perché disperdiamo i soldi per qualche assistenza di qua e di là, anche rispettabile, ma fare assistenza non è investimento produttivo, allora non va bene”.
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"No al Mes un fatto ideologico, il M5s sbaglia"
Ha ragione Renzi quando dice che le condizionalità del Recovery sono superiori a quelle del Mes? “Non ho la competenza tecnica per dare un giudizio sicuro. Certamente mi sembra che il ‘no’ al Mes è un fatto ideologico. Il fatto che il M5s davanti a un sistema sanitario che va assolutamente rinforzato dica ‘no’ al Mes, secondo me, è una cosa sbagliata".
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"Ricordo quando M5s inneggiava a Maduro, oggi sono cambiati"
Il rifiuto del Mes da parte dei pentastellati, secondo Casini è un "condizionamento ideologico del passato che viene riproposto, ma in questi 3 anni la politica è cambiata". Il senatore centrista ricorda "quando i Cinque stelle inneggiavano a Maduro e al Venezuela, a cose improponibili, ma oggi la politica del ministro Di Maio è ineccepibile, nel solco dell’Alleanza Atlantica, dell’Europa, del multilateralismo, cioè dei principi nazionali italiani. Si può cambiare anche sul Mes come si deve cambiare sulle pregiudiziali nei confronti di altri partiti”.
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L'appuntamento ogni sabato
"L'Ospite" è un faccia a faccia condotto da Massimo Leoni, in onda su Sky TG24 ogni sabato. Un botta e risposta con personalità della politica ma anche delle istituzioni e dell’economia, che punta ad approfondire le dinamiche e i retroscena della politica italiana, raccontando agli spettatori i fatti della settimana e chiedendo risposte concrete e chiare ai protagonisti del dibattito pubblico. Una conversazione serrata per capire il personaggio della settimana: le sue ragioni, i suoi obiettivi e la sua visione del futuro e del Paese. Le interviste sono disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, il nuovo servizio della testata per raccontare l’attualità da una prospettiva più laterale.