
Crisi di governo, se l'esecutivo cade ecco quali sono i ristori a rischio
Se l'esecutivo dovesse cadere, a rischio ci sarebbe il decreto Ristori cinque, al quale si lavora per estendere gli aiuti economici alle partite Iva, a partire dai contributi a fondo perduto, concentrandosi su quelle categorie che non erano rientrate nei provvedimenti precedenti

La crisi di governo rallenta e minaccia il decreto Ristori cinque, che serve soprattutto a estendere gli aiuti economici alle partite Iva, a partire dai contributi a fondo perduto, guardando a quelle categorie che non erano rientrate nei quattro provvedimenti precedenti. In bilico, inoltre, ci sono anche diversi bonus previsti nella Legge di Bilancio 2021. Ecco quali sono i rischi
CRISI DI GOVERNO: LO SPECIALE
Le risorse messe sul piatto equivalgono a 32 miliardi, grazie al voto positivo ottenuto dal parlamento sullo scostamento di Bilancio. Ma la situazione di incertezza sulla tenuta dell'esecutivo rende il quadro complicato
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Nei piani di Palazzo Chigi il decreto avrebbe dovuto essere varato entro fine gennaio, ma se il governo di Conte dovesse cadere si aprirebbe uno scenario diverso. Italia Viva, dopo aver innescato la crisi, ha comunque più volte confermato che appoggerà il decreto. Nella maggioranza, però, si teme che ci potrebbero essere comunque delle difficoltà
Boccia a Sky Tg24: “Con Renzi confronto sempre aperto, ma niente ricatti”
Un governo dimissionario è infatti chiamato a "svolgere l’ordinaria amministrazione”, ma anche all'interno della maggioranza ci sono dubbi che con una caduta dell'esecutivo si riesca a licenziare un provvedimento corposo come quello del dl ristori
Bellanova a Sky TG24: "Ricostruire coalizione e ampliarla"
Senza considerare che la maggioranza ha perso il controllo delle commissioni parlamentari di riferimento, dopo l'uscita degli esponenti di Iv. I tecnici del governo, comunque, hanno steso un modello base del decreto
Decreto Ristori, dal fondo per settore sci all’anno bianco autonomi: proposte e ipotesi
Al centro ci sono gli indennizzi a tutte le categorie colpite, compresi i professionisti, che dovrebbe superare il criterio dei codici Ateco e che dovrebbe guardare al calo di fatturato, non più su base mensile ma su base annuale, con una soglia delle perdite per l'accesso ai ristori che dovrebbe essere confermata al 33%

Occhi puntanti anche sul capitolo fiscale. Dopo la proroga ponte, con lo slittamento al 31 gennaio 2021 delle notifiche dei versamenti delle cartelle esattoriali, così come dei pignoramenti di stipendio e di pensione, il governo intende intervenire nel dl Ristori per allungare su almeno 24 mesi l'attività di riscossione

Allo studio c'è una nuova rottamazione delle cartelle, la quarta, che dovrebbe consentire di regolare i conti con il fisco senza pagare sanzioni e interessi e dovrebbe riguardare i ruoli relativi agli anni 2018 e 2019

Un altro punto cruciale è il pacchetto lavoro con il prolungamento della cassa Covid e l'ipotesi di una proroga selettiva del blocco dei licenziamenti che è in scadenza il prossimo 31 marzo. L'obiettivo sarebbe quello di estendere la Cig Covid fino a 26 settimane per l'assegno ordinario e la cassa in deroga. Sarebbe poi previsto anche l'esonero contributivo alternativo all'utilizzo della cassa integrazione. Dovrebbero essere finanziate due tranche aggiuntive di Cig: 18 nuove settimane di cassa in deroga e 4 settimane di cassa ordinaria

In gioco anche oltre 3 miliardi destinati alla sanità, di cui 1,5 per l'acquisto e la conservazione dei vaccini. Altri 2 miliardi dovrebbero andare agli enti territoriali e circa 1 miliardo al potenziamento del trasporto pubblico locale. Nei piani anche nuovi fondi per la scuola, per le forze dell'ordine e per la protezione civile