Covid, Speranza: Vaccino di massa a marzo 2021. Video Zuccatelli inopportuno, si è scusato

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Il ministro della Salute a “In mezz'ora in più”: “L'auspicio è che i controlli avviati dall'Ema possano avere un esito positivo anche prima”. Sul caso del video in cui il neo commissario alla sanità della Calabria critica le mascherine: “Viene da una stagione in cui anche l'Oms parlava di mascherine per contagiati e sanitari. Ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare con un video rubato”. Poi lancia un appello: “Si torni allo spirito di marzo quando il comportamento delle persone ha fatto la differenza”

La distribuzione massiva del vaccino per il Covid-19 "avverrà sicuramente alla fine del primo trimestre del 2021, o alla fine del primo quadrimestre, ma l'auspicio è che i controlli che l'Ema ha già avviato sulle sperimentazioni più avanzate possano avere un esito positivo anche prima". A dirlo è il ministro della Salute Roberto Speranza che, ospite a In mezz'ora in più, commenta anche la polemica sul video in cui il neo commissario alla sanità della Calabria, Giuseppe Zuccatelli, contesta l'uso delle mascherine: "È del tutto inappropriato e profondamente inopportuno. Il commissario si è scusato ma viene da una stagione diversa in cui anche l'Oms parlava di mascherine per contagiati e sanitari. Ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare con un video rubato" (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL COVID - LO SPECIALE).

“In Calabria 700 milioni non spesi”

"La questione calabrese è una questione nazionale - dice ancora Speranza - L'unica cosa di cui non si è parlato è stato il decreto Calabria approvato lo scorso mercoledì che prova a mettere mano alla necessaria ripartenza della regione, nuovi investimenti, più agibilità per la struttura commissariale e più strumenti”. In questi anni, spiega il ministro, “si sono accumulate in Calabria un numero di risorse incredibili, 700 milioni non spesi e abbiamo creato le condizioni per spenderli nel modo più veloce possibile". In Calabria, aggiunge Speranza, "ci sono però anche alcune aziende sanitarie che sono state bloccate e commissariate perché infiltrate dal punto di vista della criminalità: una commissione prefettizia ora se ne assume la responsabilità affiancando una competenza di natura sanitaria". Poi definendo il decreto "un nodo di svolta", il ministro dice che il messaggio di fondo del governo "è che serve far ripartire la sanità calabrese, e quel criterio è lo strumento perché possa ricominciare a camminare. Questo è un impegno assoluto e quel decreto è una nuova presa in carico come questione nazionale e non territoriale".

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“Sarebbe un reato grave dare dati falsi”

Sulla seconda ondata di contagi, Speranza poi osserva che “non è scritto nel cielo dove andremo a finire ma vedo una consapevolezza che non è all'altezza del momento che stiamo vivendo. Si torni allo spirito di marzo quando il comportamento delle persone ha fatto la differenza". E a una domanda che ipotizzava la possibilità che le Regioni fornissero dati parziali replica: "C'è un rapporto serio tra le Istituzioni e sarebbe un reato grave dare dei dati falsi". "È importante - dice il ministro - rendere pubblici i dati di cui disponiamo. Ora questi dati servono anche per dire quali misure scatteranno".

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“Il Dpcm è stato condiviso da tutto il governo”

E a proposito di misure, Speranza parla anche dell’ultimo Dpcm: "Il Dpcm che abbiamo approvato da cui derivano le ordinanze che io firmo è stato condiviso da tutto il governo. Non è una firma a titolo personale. Io firmo a nome del governo sulla base di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri e in una piena sintonia e condivisione con il presidente del consiglio Conte e con tutti i ministri". E aggiunge: "Non penso che sia lavoro sporco firmare un'ordinanza che impone delle restrizioni, io penso che sia un lavoro nobilissimo". "Se verifico che su un territorio, sulla base di dati scientifici, c'è un rischio non ho paura di firmare. Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese - dice il ministro - È un lavoro a tutela della salute come diritto costituzionale".

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“Serve una Oms più forte, auspico nuova stagione con Biden”

Commentando poi la vittoria di Joe Biden alle elezioni americane (LO SPECIALE USA 2020), Speranza dice che l’auspicio è che con questa nuova stagione si possa rivedere l'uscita degli Usa dall'Oms, annunciata da Trump per il luglio del 2021. "Senza la prima potenza democratica sarebbe una Oms più debole", spiega il ministro, secondo cui l'Oms "va riformata e rilanciata ma serve una Oms più forte".

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