Covid, Di Maio: "Governo ascolti le piazze. Politica divisa non dia le colpe ai cittadini”
PoliticaIl ministro degli Esteri affronta il tema delle proteste scoppiate nel nostro Paese dopo le nuove misure restrittive anti-covid. E sottolinea: "Di fronte a tutto questo l’obbligo di un governo è quello di reagire e di ascoltare, ma soprattutto è quello di assumersi le proprie responsabilità"
Dopo aver "scelto di rimanere in silenzio per qualche giorno", il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, scrive una lettera a La Repubblica per dire che "il Paese sta attraversando una crisi senza precedenti", ma che al tempo stesso è “una crisi pandemica, sanitaria ed economica" che sta suscitando "proteste ovunque, non solo in Italia". "Le persone scendono in strada", aggiunge Di Maio, perché “c’è rabbia, incredulità, sofferenza. È naturale. Sono stati d'animo figli dell'incertezza". In questo scenario, secondo il pentastellato, "l'obbligo di un governo è quello di reagire e di ascoltare, ma soprattutto è quello di assumersi le proprie responsabilità". “I vandali”, insiste, “vanno fermati, ma le piazze vanno ascoltate" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE - LOCKDOWN IN ITALIA: CHI È PRO E CHI È CONTRO).
Di Maio: "Italia spaccata a metà"
Sempre sulle proteste, Di Maio spiega che non basta liquidarle “come se fossero tutte uguali”. E lancia un invito: "Fermiamoci un attimo a pensare. Guardiamoci intorno e come rappresentanti delle istituzioni cerchiamo di capire che oggi uno dei messaggi più divisivi e conflittuali, forse, lo sta dando proprio la politica" perché “c’è un'Italia spaccata a metà, è vero, perché ad essere frammentato è l'intero arco parlamentare”.
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Maggioranza continua a "pestarsi i piedi"
Il problema per Di Maio è che “c’è una maggioranza che continua a pestarsi i piedi giorno dopo giorno, le opposizioni che non perdono occasione per soffiare sul fuoco del conflitto e c’è chi riesce a contestare un decreto che ha contribuito a realizzare". Per il titolare della Farnesina, è quindi inutile "cercare ragioni in questo caos. È più opportuno invece porsi delle domande".