Di Battista: "Serve l’assemblea del M5s". Grillo: "C'è chi vive nel Giorno della marmotta"

Politica
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Il co-fondatore dei 5s replica ironicamente alla proposta dell'ex deputato, che ha parlato a "Mezz'ora in più" rassicurando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Non tema picconature da me. Se vuole fare il leader del Movimento si deve iscrivere e partecipare al prossimo congresso". Ha anche rivelato di essere allarmato dai "soggetti che possano cavalcare" la situazione di disagio dei cittadini a causa dell'emergenza coronavirus

Botta e risposta a distanza tra due delle personalità più in vista del M5s. L'ex deputato Alessandro Di Battista ha proposto "un'assemblea costituente. Il M5S deve organizzare un congresso. Chiedo formalmente il prima possibile un'assemblea in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà". Immediata la replica del co-fondatore del Movimento che su Twitter scrive: "Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto...ma ecco l'assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film "Il giorno della marmotta". Una presa di posizione a cui Di Battista, pur non nominando Grillo, ha subito risposto: "Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d'accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché". 

Di Battista: "Situazione economica peggiore del 2012"

Alessandro Di Battista, ospite alla trasmissione  "Mezz'ora in più", aveva toccato diversi punti di attualità politica: "La situazione economica sarà peggiore del 2012, quando Grillo era però riuscito a incanalare la rabbia sociale", ha detto. Poi parlando del futuro del Paese ha assicurato fiducia al presidente Conte, ma sottolineando di temere coloro che possano approfittare del periodo difficile dell'Italia. "Che succederà quando finirà la cig? A me spaventa che ci siano soggetti che possano cavalcare" la situazione di disagio, ha detto l'esponente del M5s che ha anche ribadito la sua contrarietà al Mes (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

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"Se Conte vuole fare leader si iscriva al M5s"

Di Battista ha sottolineato di avere fiducia in Conte chiarendo che non deve "temere picconature da parte del sottoscritto" ma, nel caso in cui il presidente del Consiglio volesse diventare leader del Movimento, "si deve iscrivere al M5s e partecipare al prossimo congresso". Poi, sul fondo salva Stati, ha spiegato di essere contrario "perché si aggancia a un vincolo esterno che non fa l'interesse nazionale, ma il vero problema è il Patto di Stabilità, va cambiato". "Nessun esponente del M5S con cui ho parlato nelle scorse settimane - ha aggiunto - mi ha mai detto che ha intenzione di attivare il Mes".

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Gli Stati Generali, il ponte sullo Stretto e gli Elkann

L'ex deputato ha anche espresso fiducia sugli Stati Generali che spera "siano utili" al Paese perchè la situazione potrebbe essere "molto più grave" di come la stiamo immaginando. L'esponente 5 stelle si è detto molto preoccupato per la situazione dell'Italia ed è convinto che all'interno della politica ci siano persone che vogliano far cadere l'esecutivo per "prendere in mano i denari della ricostruzione". Mentre sul No del M5s al Ponte sullo Stretto, Di Battista ha affermato che "non significa dire No all'edilizia pubblica: noi siamo sempre stati associati a quelli che dicono No alle infrastrutture: ma ricostruzione, messa in sicurezza del patrimonio artistico vanno fatti. Io sono contrario alle grandi opere inutili: bisogna investire sulle opere che servono". Un attacco è anche dedicato alla famiglia Elkann che, per l'esponente del Movimento, "si comportano come una famiglia reale: non può una famiglia del genere avere 15 giornali. La Fiat dal dopoguerra in poi ha usato il ricatto occupazionale per ottenere denaro pubblico". Di Battista, a questo proposito, ha invocato la costituzione di una commissione di inchiesta sulle imprese che hanno ottenuto finanziamenti pubblici dal dopoguerra.

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Di Battista: "Contrario vendita navi a Egitto"

L'ex deputato torna infine sul caso Regeni dichiarando di essere profondamente contrario alla vendita di navi all'Egitto dopo la vicenda della morte del ricercatore:  "Riguarda l'identità dello Stato italiano, l'interesse nazionale". "Che ci stiamo a fare nella Nato se non riusciamo a fare sponda per far saltare qualche testa? - ha anche chiesto Di Battista - la pressione a livello internazionale si può fare: dovrebbe esserci anche una politica estera europea che dovrebbe darci una mano". Per Di Battista visto che "l'Italia sta ancora in Afghanistan possiamo dire agli Usa che se non gli interessa darci una mano a noi non interessa stare lì".

Paola (D) e Claudio (S) Regeni genitori di Giulio, il ricercatore universitario ucciso in Egitto, durante il convegno sui diritti degli italiani all'estero organizzato dall'Ordine degli Avvocati di Genova, 20 marzo 2018 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

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