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Recovery fund, ministro Amendola a Sky TG24: “Proposta Commissione Ue è molto solida”

Politica

Il ministro per gli Affari Europei ha definito la proposta avanzata dalla presidente Ursula von der Leyen “un segnale molto solido per chiudere il negoziato da qui a giugno. Entriamo nel negoziato in buona posizione. Due mesi fa dicevano che l’Europa ci aveva abbandonato. Ora discutiamo di come usare le risorse”

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“Sono due mesi che continuavamo a insistere su una proposta che molti dicevano che non sarebbe mai passata, due mesi fa non c’era il Recovery Fund, mentre oggi è una realtà ed è la base negoziale per il prossimo Consiglio Europeo”. Il ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, in collegamento su Sky TG24, a Timeline, ha definito la proposta avanzata dalla presidente Von der Leyen al Parlamento Europeo “un segnale molto solido per chiudere il negoziato da qui a giugno. È un altro passo avanti per rendere l’Europa un protagonista della lotta alla recessione nell’interesse di imprese, lavoratori e famiglie”. 

“Entriamo nel negoziato in buona posizione”

“L’Europa sta mobilitando enormi risorse per combattere la recessione”, ha proseguito Amendola. “Due mesi fa ci dicevano che l’Europa ci ha abbandonato mentre oggi il dibattito è su come usare queste risorse. Credo che abbiamo fatto degli importanti passi avanti. L’Italia tra i Paesi europei essendo quello più colpito dalla pandemia ha una chiave di redistribuzione che è la più alta. Entriamo nel negoziato in una buona posizione, ma ovviamente fino a quando non ci sarà il Consiglio Europeo e approveremo il bilancio e il Recovery Fund tutto è ancora in discussione”.

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“Tutti i Paesi dovranno fare riforme”

“L’Italia vuole fare le riforme e ci troviamo perfettamente in linea con l’agenda europea che mette al centro il green deal e la digitalizzazione”, ha detto il ministro Amendola a Sky TG24. "Sono riforme che faremo insieme all’Europa perché tutti i Paesi saranno chiamati a farle per rendere il mercato unico più competitivo e più forte. Non ci saranno Paesi che sperimenteranno qualcosa di diverso dagli altri, tutti insieme dobbiamo rendere il nostro continente più competitivo, più integrato e coeso nell’interesse delle imprese e del mondo del lavoro che sono sotto attacco in tutti i 27 Paesi europei”.

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“Mes, governo negozia poi si deciderà”

A proposito del Mes (COSA È), Amendola ha detto: “Come governo stiamo negoziando pragmaticamente perché tutti gli strumenti di politica fiscale si realizzino. Una volta che avremo tutta la disponibilità degli strumenti, il Governo valuterà quelli che attiveremo prima, come ad esempio il fondo di cento miliardi per la disoccupazione Sure, e altri che valuteremo tutti insieme in corso d’opera. In Italia c’è un dibattito molto forte sul MES e lo rispetto. La mia attenzione è più sul dibattito con i Paesi frugali e con tutti i 27 su cui il negoziato deve procedere speditamente. Poi quando questo quadro sarà completato si valuterà tutti insieme in maniera pragmatica e nell’interesse esclusivo della nazione”.

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