Coronavirus Italia, Conte: “Andremo in vacanza, non sarà un'estate in quarantena”

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Il presidente del Consiglio al Corriere della Sera: “Trascorreremo le ferie in modo diverso, con regole e cautele”. Sul Mes: “Attendiamo i regolamenti attuativi, poi valuteremo in Parlamento”. Sulle riaperture: “Potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni". E sulla liberazione di Silvia Romano: “Siamo davvero felici”

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"Quest'estate non staremo al balcone e la bellezza dell'Italia non rimarrà in quarantena”. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, in un’intervista al Corriere della Sera, aggiunge: "Saranno mesi molto difficili. Avremo una brusca caduta del Pil e le conseguenze economiche saranno molto dolorose". Poi sulla liberazione di Silvia Romano (LE PRIME PAROLE DI SILVIA ROMANO - DAL RAPIMENTO ALLA LIBERAZIONE: LA STORIA): “Siamo davvero felici”, grazie "ai nostri servizi di intelligence, al lavoro investigativo dell'autorità giudiziaria e alla costante attenzione" dei ministri Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini (GLI AGGIORNAMENTI LIVE -  LO SPECIALE - LE GRAFICHE SULLA SITUAZIONE IN ITALIA).

“Faremo le ferie con regole e cautele”

Per quanto riguarda il periodo estivo, secondo Conte “potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele”. “Attendiamo l'evoluzione del quadro epidemiologico - spiega - per fornire indicazioni precise su date e programmazione".

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“Dialogo con Ue per Recovery fund”

Poi, interpellato sulle risorse europee, il presidente del Consiglio dice: "Sulla nuova linea di credito del Mes sono arrivate parole chiare da parte dell'Eurogruppo. Ora attendiamo i regolamenti attuativi, poi valuteremo in Parlamento”. Tuttavia, "le risorse del Mes, della Bei, del Sure da sole sono insufficienti. Stiamo in costante dialogo con la Commissione europea perché venga introdotto un Recovery fund di notevoli dimensioni", con risorse "anticipate attraverso un prestito ponte".

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“Potremo concordare aperture anticipate per qualche regione”

Sul tema del potere decisionale delle Regioni - dopo che ieri il Tar ha accolto il ricorso del governo contro una parte dell’ordinanza della governatrice della Calabria Jole Santelli - Conte osserva che "con le linee guida che ci permetteranno un controllo della curva epidemiologica, potremo permetterci anche differenziazioni geografiche". Quanto alla possibile riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri il 18 maggio anziché l'1 giugno, dice il premier, "potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni".

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