Coronavirus Fase 2, in Alto Adige riaprono i negozi. Governo impugna il provvedimento

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Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato una legge sulle modalità di ripartenza per alcuni settori. L’11 maggio via libera a bar, parrucchieri e ai musei, il 25 a strutture ricettive e impianti a fune. Boccia: costretti a intervenire per aperture di “in assenza delle linee guida sul lavoro”. Il presidente Kompatscher a Sky TG24: "Applichiamo le nostre prerogative di regione autonoma"

"Abbiamo tanti argomenti per poter difendere questa legge da noi emanata in base alle prerogative speciali che noi, come provincia autonoma, abbiamo”. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher commenta così, a Sky TG24 (VIDEO), la decisione di accelerare sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE) con una legge ad hoc che in Alto Adige consente la riapertura dei negozi - da oggi, ma l'assessore al Commercio ha invitato i negozianti a ripartire più in sicurezza domani - e, da lunedì, di parrucchieri, bar, ristoranti e musei, sempre rispettando "l’osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza". La legge è stata approvata dal Consiglio provinciale di Bolzano in seduta notturna con 28 sì, un no e sei astensioni, ma il governo ha deciso di impugnarla. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha annunciato l'impugnazione del provvedimento per la decisione "di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro".

Kompatscher a Sky TG24: "Riapriamo ma con i piedi di piombo"

Sempre a Sky TG24, Kompatscher ha spiegato che “abbiamo apprezzato davvero l'azione di Governo in questi mesi, ma da qualche settimana abbiamo chiesto anche di avere, per la fase 2, un maggiore margine per gestire anche in autonomia la situazione”. Il presidente della provincia di Bolzano ha poi sottolineato: “Noi siamo una Provincia Autonoma con tante prerogative, con tante competenze legislative anche esclusive e perciò avevamo chiesto questo al Governo, soprattutto avendo anche adesso dati epidemiologici che ci permettono di fare dei passi, ovviamente con i piedi di piombo" (L’AUTOCERTIFICAZIONE PER LA FASE 2 - LE FAQ SULLE MASCHERINE - GRAFICHE - LE FOTO SIMBOLO - LE FAQ SULLA FASE 2).

Boccia: “Pochi giorni di attesa non possono giustificare un rischio sulla salute”

"Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità - ha detto Boccia - Tuttavia, poiché ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro". Le linee guida sul lavoro, ha spiegato il ministro, "sono in corso di elaborazione in questi giorni dal comitato tecnico scientifico su proposta dell'Inail” e sono quelle “alle quali tutti i presidenti di Regione, anche nella conferenza Stato Regioni di ieri, hanno dichiarato di attenersi". Secondo il ministro, "i proprietari degli esercizi commerciali, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientificamente validate a livello nazionale dal ministero della Salute. Pochi giorni di attesa non possono giustificare un rischio sulla salute pubblica, tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza; le riaperture senza le indicazioni cts-Inail risultano improvvide. In uno Stato di diritto saranno i giudici a valutare il provvedimento".

 

Kompatscher: "Nella legge inseriti tutti i riferimenti sulla sicurezza dei lavoratori"

Sul tema del lavoro, a Sky TG24 Kompatscher ha assicurato che  "Noi abbiamo nella legge stessa anche previsto tutti i riferimenti anche ai protocolli d'intesa per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori, anche alle indicazioni dell'Istituto Superiore della Sanità".

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Le riaperture di negozi e attività

Secondo la legge approvata nella notte possono riaprire le attività produttive industriali, artigianali e commerciali. L'11 maggio sarà la volta dei servizi alla persona e di quelli di ristorazione e somministrazione alimenti e bevande, nonché delle attività artistiche e culturali compresi musei, biblioteche e centri giovani. Dal 25 maggio riapriranno invece le strutture ricettive e gli impianti a fune. I servizi di assistenza all'infanzia potranno riprendere dal 18 maggio con gruppi ridotti, da domani invece già i servizi sociali. La programmazione del servizio di trasporto pubblico è disposta dall'assessore competente con servizi modulati assicurando quelli essenziali. Il testo prevede il divieto di assembramento, l'osservanza di una distanza di due metri e un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche. Tuttavia, i sindaci e le sindache possono adottare misure più restrittive.

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Restano chiuse scuole e università

Per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie e le manifestazioni sportive valgono le normative nazionali, poiché la legge riguarda ambiti in cui la Provincia ritiene di avere la competenza in virtù dello Statuto di autonomia. Quindi gli spostamenti, all'interno del territorio provinciale e nel territorio trentino, sono liberi, mentre quelli verso altre regioni sono consentiti per ragioni di lavoro, di salute, di assoluta urgenza e per tutti gli altri motivi previsti dalla normativa statale. Se Austria e Svizzera lo consentiranno, sarà possibile varcare i rispettivi confini.

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