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Coronavirus, il Viminale sulla Fase 2: "Nei congiunti comprese relazioni durature"

Politica

Dal ministero dell'Interno sono arrivate ulteriori specifiche sulle misure in vigore a partire dal 4 maggio. Si torna sulla questione congiunti e si chiarisce l'ambito dell'attività motoria e sportiva

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Il termine congiunti ricomprende "i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da 'duratura e significativa comunanza di vita e di affetti". Con una circolare ai prefetti, in vigore fino al 17 maggio, il Viminale chiarisce alcuni punti riguardanti le misure da applicare a partire dal 4 maggio. Consentita l'attività sportiva, ma con alcune limitazioni (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - COSA SI PUÒ FARE NELLA FASE 2).

L'espressione congiunti e l'applicazione delle misure

Il ministero dell'Interno, sul tema di chi siano i "congiunti", evidenzia che l'espressione fa riferimento a una sentenza della Cassazione del 2014. Nella circolare ai prefetti viene spiegato che l'ambito a cui si riferisce il termine "può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale". Riguardo alle prescrizioni sugli spostamenti, la valutazione dei casi concreti "dovrà essere affidata a un prudente ed equilibrato apprezzamento che conduca a un'applicazione coerente delle disposizioni contenute" nel Dpcm sulla Fase 2. Il Viminale invita perciò a trovare un punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e "l'esigenza di contenere l'impatto sulla vita quotidiana dei cittadini"  (LE SCELTE DELLE REGIONI PER LA FASE 2 - IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE - COME SARANNO I TRASPORTI -  I CODICI ATECO DELLE ATTIVITÀ CHE RIAPRONO - I CONSIGLI DELL'ISS SU COME ACCUDIRE I PROPRI ANIMALI DI COMPAGNIA).

"Ok all'allenamento individuale per le squadre"

Riguardo all'attività sportiva individuale si sottolinea che è consentita, agli atleti e non, "di discipline non individuali, come a ogni cittadino". L'attività sportiva deve svolgersi, però, in aree pubbliche o private, "nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento". Si apre così alla ripresa degli allenamenti per le squadre (LA DIFFUSIONE IN ITALIA IN GRAFICI E MAPPE - DOMANDE E RISPOSTE SULLA FASE 2 - LE FAQ DEL GOVERNO SUL DPCM).

Gli spostamenti tra Regioni

Il Dpcm sulla fase 2 consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, "non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova", a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o motivi di salute.

Le misure per le aziende che riaprono

Dal 4 maggio le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Il sistema sulla verifica della sussistenza delle condizioni per la ripresa viene sostituito con un "regime di controlli sull'osservanza delle prescrizioni" contenuti nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. "A fronte dell'esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale - indica la circolare - si pone l'imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro". Per questi obiettivi sarà determinante attivare "un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni”. I prefetti vengono invitati a programmare specifici servizi di controllo e il provvedimento specifica che "per talune ipotesi di violazione delle misure” è possibile disporre, già all'atto dell'accertamento, la chiusura dell'attività per una durata non superiore a 5 giorni.

Il Viminale non cita il modulo sull’autocertificazione

Nella circolare del Viminale, invece, non si fa diretto riferimento al modulo di autocertificazione per gli spostamenti. Il testo si limita a segnalare che le circostanze giustificative sugli spostamenti, in caso di controlli, "possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite” e tra quest'ultime rientra anche il modulo che ha accompagnato gli italiani in queste settimane di lockdown. Per la giustificazione lavorativa può essere esibita "adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini e simili)”.