Coronavirus, Renzi a Conte: Se scegli populismo Iv si sfila. La replica: Nessun ultimatum

Politica

Le reazioni dopo il discorso del premier. Opposizioni criticano gestione della “fase 2” sia sui tempi delle riaperture sia per non aver coinvolto il Parlamento. Meloni: "Conte vuole pieni poteri". Salvini: "Scelga tra libertà o Cgil". Renzi: "Siamo a bivio"

"Se lei sceglierà la strada del populismo non avrà Iv al suo fianco". È l'ultimo appello lanciato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo l’informativa del premier a Camera e Senato. "Quale ultimatum? Renzi ha chiesto di fare politica? È quello che stiamo facendo, quindi non c'è nessun ultimatum", la replica di Conte, che ha confermato come la maggioranza esista ancora. Molto critiche anche le opposizioni del centrodestra. Per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “non è più tollerabile” che il presidente del Consiglio “venga a informare per ultimo il Parlamento delle sue decisioni insindacabili”. Secondo il leader della Lega Matteo Salvini il governo deve scegliere tra "la libertà" o "la Cgil" e ribadisce: "Lega in aula fino a quando non avremo risposte". Per Forza Italia, come ha detto il deputato Roberto Occhiuto, “la pazienza è finita come quella degli italiani”. Mentre Bernini propone uno "stop delle scadenze del fisco fino a fine 2020". Il premier nei suoi interventi ha rivendicato di programmare la “fase 2” dell’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - GRAFICHE) sulla base di “indicazioni scientifiche” e ha risposto alle critiche di opposizione e Regioni.

Renzi a Conte: "Se scegli populismo non avrai Iv a fianco"

"Il suo intervento, presidente Conte, esige risposte in nome della libertà e della verità - ha detto il leader di Iv Matteo Renzi nel suo intervento in Aula al Senato (VIDEO) -. Gli italiani per l'emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari. Non ne usciamo con un paternalismo populista o una visione priva di politica. Nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, abbiamo chiesto riaperture con gradualità e proporzionalità". Poi, un affondo: "Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. È stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase 2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione. C'è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà visione e scelte coraggiose. Dia un occhio in più ai dati dell'Istat o noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva".

Meloni (FdI): “Conte vuole i pieni poteri”

Alla Camera era intervenuta Giorgia Meloni. “Dopo tre mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza non c’è più ragione di continuare con questi metodi, a meno che il governo non intenda utilizzare questa emergenza per accrescere la sua visibilità personale”, ha detto prendendo la parola in Aula dopo il discorso di Conte, aggiungendo che “questo non è un reality show”. “Lei - ha proseguito rivolgendosi direttamente al capo del governo - ci sta chiedendo di approvare una legge che dice che Giuseppe Conte ha i pieni poteri. Mi ricordo quando disse a Salvini che la sua concezione di pieni poteri la spaventava: ora però li chiede lei, ma non ha mai chiesto le elezioni” (IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE - LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO).

Salvini: "Lega in aula sino a quando avremo risposte"

A replicare al premier è stato anche il leader leghista Matteo Salvini: "Il governo deve scegliere tra la libertà, i produttori, le imprese e la Cgil. E i voucher no, e il taglio delle tasse no... Probabilmente questi signori non hanno il problema dell'incasso a fine mese. Il governo scelga tra burocrazia, lo statalismo e i produttori". "Un bambino nato in Italia merita gli stessi 25 euro al giorno che diamo a un immigrato appena sbarcato in Italia", ha aggiunto Salvini, per poi ribadire: "Rimarremo in Aula sino a che non si daranno risposte concrete agli italiani: basta chiacchiere, basta parole".

Bernini (Fi): "Stop scadenze fisco fino fine 2020"

Attraverso il deputato Occhiuto, invece, Forza Italia rivendica di fronte a Conte di avergli “offerto la nostra collaborazione istituzionale ripetutamente, ma lei ha risposto a questa collaborazione fregandosene del Parlamento e delle istituzioni”. Secondo Occhiuto “nulla di quanto proposto da noi è stato preso in considerazione”: “Potevamo fare come è stato fatto a Genova, potevamo ridurre la pressione fiscale, mettere da parte il codice appalti e i controlli ossessivi: potevamo ripartire ma voi avete perso l’occasione”, ha concluso il deputato forzista. La capogruppo di Fi al Senato Anna Maria Bernini lancia una proposta: "Bisogna stoppare le scadenze fiscali: vanno rinviate almeno fino alla fine dell'anno. Abbiamo bisogno di pace, di un patto tra lo Stato con i contribuenti. Lo Stato deve pagare i suoi debiti alle imprese". Poi accusa Conte di "fuggire dal giudizio del Parlamento e dei suoi congiunti più o meno stabili, dalla sua maggioranza. Ma dal Parlamento non si può fuggire", conclude dicendo ironicamente: "il presidente del Consiglio ha un fantastico taglio di capelli che tutti invidiamo…”.

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