Elezioni regionali: domenica si vota in Emilia Romagna e Calabria

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Foto: Fotogramma

Nelle due regioni si vota il 26 gennaio, con urne aperte dalle 7 alle 23. Subito dopo inizia lo spoglio. Diversi i sistemi di voto, così come il sistema elettorale. Test importante per i principali partiti a livello nazionale: ecco tutto quello che c'è da sapere

Il 26 gennaio si vota per le elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria (LO SPECIALE - LE FOTO DAI SEGGI). Saranno oltre quattro milioni i cittadini chiamati alle urne per eleggere il presidente della Regione e i componenti del consiglio regionale. Sia in Emilia Romagna che in Calabria le urne saranno aperte domenica dalle 7 alle 23. Immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio (TUTTI I GOVERNATORI REGIONALI - I CANDIDATI IN EMILIA ROMAGNA - I CANDIDATI IN CALABRIA - LA CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE).

Come si vota in Emilia Romagna

Negli oltre 4.500 seggi sparsi nei 328 comuni dell’Emilia Romagna, ciascun elettore dovrà presentarsi con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Una volta ricevuta la scheda, che riporterà il nome e il cognome dei candidati e i contrassegni delle liste (o della singola lista) che lo appoggiano, ogni cittadino ha quattro opzioni. Può votare a favore di una sola lista barrando il contrassegno, e in questo caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente della giunta regionale collegato a quella lista. Si può anche votare solo per un candidato alla carica di presidente, barrando il relativo rettangolo, non esprimendo nessun voto alle liste collegate. La terza alternativa è quella di votare per un candidato alla carica di presidente, barrando il relativo rettangolo, e per una delle liste a esso collegate, tracciando anche un segno sul contrassegno di una di queste liste. Infine, in Emilia Romagna è consentito anche il voto disgiunto, ovvero la possibilità di votare disgiuntamente per un candidato presidente e per una delle altre liste a esso non collegate. Per quanto riguarda la scelta dei consiglieri, ciascun elettore può esprimere nelle apposite righe della scheda uno o due voti di preferenza di candidati compresi nella stessa lista. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista.

Come si vota in Calabria

Per gli elettori calabresi ci sarà una scheda unica con il nome dei presidenti candidati accanto alla lista o alla coalizione dalla quale sono sostenuti. In questo caso, però, differentemente da quanto avviene in Emilia Romagna, ci sarà una sola riga e non due: nessuna doppia preferenza, dunque, per la scelta del consigliere regionale. Per il resto, anche in Calabria si può votare per il solo candidato presidente, barrando soltanto il nome e senza segnare alcun simbolo delle liste. È possibile anche votare una lista collegata, tracciando un segno anche sulla lista, così come si può barrare solo una delle diverse liste con il voto che viene attribuito automaticamente al presidente collegato. Altra differenza rispetto alle elezioni emiliane è l’impossibilità di effettuare il voto disgiunto: in Calabria non si può esprimere una preferenza per un candidato presidente e contemporaneamente per una lista (o una coalizione) a lui non collegata.

Il sistema elettorale in Emilia Romagna

Il governatore eletto in Emilia Romagna sarà quello che avrà ottenuto il maggior numero di voti validi: nessun ballottaggio previsto. Oltre al presidente vengono eletti 49 consiglieri. Ammesse alla ripartizione dei seggi sono le liste che superano il 3% dei consensi. Tuttavia, anche le liste sotto lo sbarramento del 3% hanno la possibilità di far parte del Consiglio, ma soltanto se il presidente collegato ha superato il 5%. Alla lista o alla coalizione di liste che sostengono il candidato presidente eletto, attraverso il premio di maggioranza vengono garantiti 27 seggi (il 54% del totale) in modo da assicurare la governabilità.

Il sistema elettorale in Calabria

Modificato nel 2014, il sistema elettorale in Calabria è di tipo proporzionale con premio di maggioranza. Oltre al presidente della Regione vengono eletti 30 consiglieri. Nello specifico, l'80% dei seggi (24) è ripartito proporzionalmente in tre circoscrizioni: Cosenza (9), Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia (8), Reggio Calabria (7). Soltanto le liste che superano il 4% e le coalizioni di liste che ottengono oltre l’8% partecipano alla ripartizione dei seggi. I sei consiglieri restanti, invece, vengono eletti tra quelli delle liste che appoggiano il presidente vincente qualora queste non raggiungano il 50% dei seggi (ovvero 15 su 30) nel riparto proporzionale. Se la coalizione del presidente raggiunge o supera il 50% dei seggi, ottiene un premio dimezzato, di tre seggi. Nel caso in cui la coalizione vincente non raggiunga i 16 seggi (il 55%) perfino dopo l'assegnazione del premio intero, è prevista l’attribuzione di questi seggi aggiuntivi togliendoli da quelli attribuiti alle liste di opposizione. Inoltre, il candidato presidente che risulta secondo viene comunque eletto consigliere regionale.

I candidati in Emilia Romagna e in Calabria

Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, i candidati alla presidenza sono sette. C'è ’uscente Stefano Bonaccini, 53 anni del Pd, schierato dal centrosinistra. Poi c’è Lucia Borgonzoni, 43 anni della Lega, appoggiata dal centrodestra. Il Movimento 5 stelle sostiene invece Simone Benini, 49enne forlivese, mentre per Stefano Lugli c’è la lista L’Altra Emilia Romagna. Infine, Marta Collot di Potere al Popolo, Laura Bergamini con il Partito Comunista e il Movimento 3V-Vaccini Vogliamo Verità con Domenico Battaglia. In Calabria, sono invece in quattro a contendersi la presidenza della Regione: il centrodestra punta su Jole Santelli, 51enne di Forza Italia, il centrosinistra schiera Pippo Callipo, 73enne imprenditore in corsa per la lista civica “Io resto in Calabria”, con l’appoggio di Pd e Democratici Progressisti. Poi ci sono il 54enne Francesco Aiello per il Movimento 5 Stelle, sostenuto anche dalla lista “Calabria Civica”, e Carlo Tansi, 57enne appoggiato da tre liste civiche. Non si è ricandidato, invece, il governatore uscente del centrosinistra Marco Oliverio.

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