Turchia, l’Italia condanna l’attacco in Siria e convoca l’ambasciatore: “Inaccettabile”

Politica

Il ministro degli Esteri Di Maio ha richiamato alla Farnesina l’ambasciatore turco a Roma. L’Italia "non può voltarsi dall'altra parte", ha detto. Secondo il premier Conte, le parole di Erdogan sui profughi sono un “ricatto”. Entrambi chiedono intervento dell’Ue

L’attacco della Turchia contro i curdi siriani (GLI AGGIORNAMENTI) ha provocato anche la reazione dell’Italia. Roma ha convocato l'ambasciatore turco per esprimergli la più ferma condanna dell’operazione militare e il premier Giuseppe Conte ha definito "inaccettabili" le minacce di Ankara sui profughi. Le parole del presidente Recep Tayyip Erdogan, pronto a spedire in Europa oltre tre milioni e mezzo di profughi se Bruxelles si metterà di traverso, sono un vero e proprio "ricatto", ha detto il presidente del Consiglio. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha chiamato alla Farnesina l'ambasciatore turco a Roma, ha spiegato che l'Italia "non può voltarsi dall'altra parte" di fronte a "quel che sta accadendo in Siria". Entrambi, poi, hanno invocato l’intervento dell’Europa: secondo Conte, “deve muoversi con una sola voce”; secondo Di Maio deve porsi come mediatrice. L’azione della Turchia è stata condannata anche da diverse forze politiche (USA E UE VALUTANO SANZIONI ALLA TURCHIA - I MOTIVI DELL'ATTACCO DELLA TURCHIA IN SIRIA - LA PRIMA GIORNATA DI SCONTRI).

Conte: “Non possiamo accettare ricatto”

“Non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di essere controproducente, di destabilizzare l'intero quadrante già compromesso”, ha detto Conte ai microfoni del Tg3. “Non possiamo accettare – ha aggiunto il premier – che ci possa essere un ricatto tra l'accoglienza fornita dalla Turchia" ai rifugiati, "meritevole ma con fondi europei, e l'offensiva" in Siria. D'accordo anche Di Maio, che ha annunciato che al consiglio dei ministri degli Affari esteri europei di lunedì a Lussemburgo (martedì invece riferirà alla Camera) chiederà "misure" contro la Turchia e lancerà una proposta: "L'ambasciatore Ue ad Ankara" si ponga come "mediatore", perché "l'Europa deve mostrarsi capace di rispondere in modo corale".

Convocato alla Farnesina l’ambasciatore turco

In precedenza, Di Maio ha spiegato che come governo italiano "chiediamo al governo turco di cessare immediatamente l'offensiva perché non è assolutamente accettabile che si utilizzi la forza e che si continui a mettere a repentaglio la vita del popolo siriano. L'unica strada possibile da seguire è quella delle Nazioni Unite". Poi ha disposto la convocazione alla Farnesina dell'ambasciatore della Turchia in Italia, Hakki Akil. Ambasciatore che è stato ricevuto dalla viceministra degli Esteri Marina Sereni, che ha ribadito la "ferma condanna" dell'Italia per l'iniziativa militare della Turchia nel nord est del territorio siriano. “Azioni militari unilaterali costituiscono una minaccia ai risultati conseguiti dalla Coalizione Anti-Daesh, di cui Italia e Turchia sono entrambi importanti membri, e prolungheranno l'instabilità nel Nord-Est siriano, rischiando di creare terreno fertile per il ritorno di Daesh", si legge in una nota della Farnesina. La viceministra ha poi riaffermato la tradizionale posizione italiana: “Non esiste una soluzione militare alla crisi siriana che, al contrario, può trovare una composizione stabile e duratura solo tornando alla diplomazia internazionale e al dialogo politico”.

La reazione dei partiti

L’attacco della Turchia è stato condannato anche dal presidente della Camera Roberto Fico. “Martedì il ministro degli Esteri riferirà alla Camera sulla situazione. E il mio auspicio è quello di un Parlamento compatto contro ogni violenza, aldilà di tutti gli schieramenti politici”, ha detto. Anche diversi leader politici hanno preso posizione. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha parlato di azione “inaccettabile”. “È nostro dovere ora non lasciare solo il popolo curdo e i civili prime vittime di questa assurda situazione", ha aggiunto. "L'Italia e l'Europa non danno miliardi di euro alla Turchia per farle fare la guerra. Non siamo più disposti a sovvenzionare un Paese che sfrutta anche i soldi italiani per fare guerra, seminare violenza e sangue", hanno dichiarato i capigruppo parlamentari della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Critiche all’Europa e richiesta di battere un colpo anche da Emma Bonino, Fratelli d’Italia e Leu. Intanto, manifestazioni in sostegno dei curdi (CHI SONO) sono state organizzate in diverse città italiane.

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