Il leader M5s ribadisce la sua contrarietà alla Torino-Lione, a poche ore dall’annuncio di Conte che ha detto sì all’opera. “Chi ci dà dei voltafaccia non ha mai avuto la faccia”, si difende il vicepremier. E rilancia: “No a litigi nel governo, lavoriamo per il Paese”
“La Tav? Un regalo alla Francia”. Il vicepremier e leader del M5s Luigi Di Maio non ha dubbi ed esprime la sua contrarietà all’Alta Velocità Torino-Lione (COS'È), a poche ore dall’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha detto sì all’opera, spiegando che “non realizzarla costerebbe più che completarla”. Una decisione che sta creando molti malumori nella base pentastellata. Ma Di Maio si difende: “Penso che sulla Tav abbiamo seguito logicamente quello che abbiamo sempre detto. Il presidente del Consiglio ha chiesto al Parlamento, noi al Governo ci stiamo col 33%, non col 51%. Siamo e resteremo sempre no Tav - ribadisce - perché è un'opera inutile e la Torino-Lione sarà un regalo alla Francia per 2,2 miliardi di euro". "Chi ci dà dei voltafaccia secondo me lo dice senza memoria e senza avere mai avuto una faccia - contrattacca -. Ricordo che il Pd di Renzi come la Lega sono stati no Tav in passato, noi restiamo no Tav”. Poi, a chi gli chiede di commentare le parole di Matteo Salvini a proposito di Conte sui presunti fondi russi alla Lega (“Le sue parole mi interessano meno di zero”), il ministro del Lavoro replica: "Non litigare e non alimentare litigi. Mettiamoci tutti al lavoro per il Paese”.
“Flat tax volontaria? Spero non sia fregatura”
Il leader del M5s affronta tutti i principali temi dell’attualità politica, a cominciare dalla flat tax cara alla Lega: "Ho letto che la Lega vuole fare una flat tax volontaria, non so cosa significhi. Mi auguro non ci sia alcuna fregatura. Noi lavoriamo sul cuneo fiscale, abbiamo la proposta pronta”, afferma, sottolineando che "possiamo ridurre l'impatto delle tasse che pagano le imprese quando assumono un lavoratore”. "Facciamo risparmiare 4 miliardi di cuneo fiscale alle imprese - spiega -, così potremo fare il salario minimo senza gravare su di loro, ma permettendo ai cittadini di non vedere più stipendi da 2-3 euro l’ora”.
“Autonomia, intervento epocale che merita tempo”
Per quanto riguarda il nodo Autonomia, Di Maio predica prudenza: è un tema che "credo meriti tutto il tempo che serve, perché è un intervento epocale”, sottolinea, aggiungendo che "si farà" ma senza penalizzare il Centro-Sud. "Noi - afferma parlando davanti al ministero del Lavoro - saremo i garanti dell'unità nazionale. Non vogliamo che il Centro-Sud venga penalizzato da una autonomia che deve servire solo a due regioni. Ma si farà, si farà senza l'assunzione regionale dei docenti, con il fondo di perequazione ed i livelli essenziali di prestazioni per il Centro-Sud, si farà solidale perchè la Repubblica è una e indivisibile”. Poi annuncia: “Vogliamo abolire il canone Rai, stiamo trovando la soluzione tecnicamente migliore".