Flat tax, cos'è e come funziona

Economia

Silvia Monsagrati

Foto d'archivio: LaPresse
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È una tassa che prevede un’aliquota unica. Cittadini e imprese versano allo Stato una percentuale fissa dei propri guadagni. Questa percentuale è uguale per tutti, ed è indipendente dal reddito. Ecco cosa c'è da sapere sulla cosiddetta "imposta piatta"

Cos’è la flat tax?

Letteralmente “tassa piatta”. È una tassa che prevede un’aliquota unica. In pratica cittadini e imprese versano allo Stato una percentuale (l’aliquota, appunto) fissa dei propri guadagni. Questa percentuale è uguale per tutti, ed è indipendente dal reddito. Sia che si guadagni tanto, sia che si guadagni poco, si versa in tasse sempre la stessa percentuale. 

In quali Paesi viene applicata la flat tax?

A oggi la flat tax sui redditi dei cittadini è usata in circa 40 paesi nel mondo, compresi quasi tutti quelli dell’Europa dell’Est. Di questi, 4 appartengono alla zona euro: Estonia (il primo paese europeo a introdurla, nel 1994), Lettonia, Lituania e Slovacchia. Nel resto dell’Unione europea la flat tax esiste in Bulgaria, Ucraina, Romania, Repubblica Ceca. Il paese più grande nel quale è applicata una flat tax è la Russia, dove i redditi personali sono tassati al 13%, mentre l’aliquota più bassa è applicata in Bulgaria, al 10%. Per chi propone la flat Tax questi esempi dimostrano che la misura funziona. Chi è contrario ritiene che siano paesi con storie ed economie troppo diverse da quella italiana per poter essere presi a esempio.

Come pagano oggi le tasse i cittadini?

In Italia oggi c’è un sistema fiscale cosiddetto “progressivo” (un principio fissato dalla Costituzione, all’art. 53), che prevede cioè che più si guadagna più tasse si pagano in percentuale. Per questo sono stati fissati 5 livelli di reddito (detti scaglioni). Ognuno di questi scaglioni paga allo Stato una diversa percentuale. Più alto è il reddito, più è alta la percentuale da versare. 
Ecco un esempio sull’IRPEF attuale: 
Chi guadagna 10 mila euro versa allo Stato circa il 5% del proprio reddito  (500 euro)
Chi guadagna 100 mila Euro versa invece il 36% del proprio reddito  (36 mila euro)
Ma le tasse effettivamente pagate non dipendono solo da questo meccanismo di scaglioni e aliquote. E’ importante l’effetto delle agevolazioni fiscali. Vedi sotto.

Deduzioni, detrazioni: cosa sono le agevolazioni fiscali?

Sono uno “sconto” sulle tasse che lo stato concede ai cittadini in determinati casi. Possono essere detrazioni, deduzioni o esenzioni. La principale è la cosiddetta no tax area: un maxi sconto sui primi 8mila euro di reddito (anche questa è progressiva: più il reddito sale, più lo sconto fiscale scende, fino ad annullarsi per chi guadagna più di 55mila euro). Molto importanti sono le detrazioni per i famigliari conviventi a carico (cioè senza un proprio reddito), e quelle i lavoratori dipendenti e i pensionati. Inoltre dalle tasse si possono scalare vari tipi di spese, come quelle mediche, o per mandare i figli a scuola o in palestra, o per pagare gli interessi sul mutuo. Particolarmente amate (e utilizzate), le agevolazioni per chi ristruttura casa (se ho speso 50mila euro per ristrutturare casa, lo stato me ne restituirà 25mila in 10 anni). Oggi in Italia ci sono centinaia di diversi tipi di sconto sulle tasse, e tutti insieme fanno risparmiare ai cittadini circa 70 miliardi all’anno.

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