Il premier in una diretta Facebook: “L'Ue si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%. Solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale” per fermare la Torino-Lione. Entro venerdì la risposta dell’Italia all’Ue
Non realizzare la Tav Torino-Lione (COS'È) costerebbe più che completarla. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte scioglie le riserve e dice sì alla Torino-Lione. In diretta Facebook annuncia che l'Italia dirà sì ai fondi europei per un progetto che il governo non può fermare per un motivo semplice: un'alternativa al Tav non c'è e fermare la Torino-Lione non farebbe gli "interesse nazionali". E precisa: "Io rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta. In gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Vanno gestiti come farebbe un buon padre di famiglia".
“Ue disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%”
Conte ribadisce di non aver cambiato idea rispetto alla conferenza stampa del 7 marzo in cui spiegò che lui quell'opera non l'avrebbe mai fatta. "Ma non è stato questo governo a dire sì al progetto", ricorda Conte. E ora, con l'aumento dei fondi della Ue, "che si è detta disponibile ad aumentare lo stanziamento dal 40% al 55%”, l'impatto finanziario per l'Italia è "destinato a cambiare dopo l'apporto europeo e i costi che potrebbero ulteriormente ridursi in seguito all'interlocuzione con la Francia sulle nuove quote di finanziamento della tratta transfrontaliera". Non solo. Bloccare la Tav per fare un progetto alternativo significherebbe farlo da soli. "Con Macron ho insisito a lungo sul piano B ma la Francia è contraria", sottolinea Conte. E il premier dà solo una chance, sconfitta in partenza visti i numeri in Aula, ai No Tav: "Solo il Parlamento con una scelta unilaterale potrebbe decidere di non farla".
Salvini: peccato per il tempo perso
La presa di posizione netta del presidente del Consiglio non lascia indifferenti i membri del governo. Salvini, da sempre pro Tav, gioisce ma puntualizza. "La Tav si fa, come giusto e come chiesto dalla Lega. Peccato per il tempo perso", sottolinea il leader leghista che ignorerà l'informativa del premier sulla Russia, prevista il 24 luglio al Senato alle ore 16, avendo convocato allo stesso orario il Comitato per l'ordine e per la sicurezza.
M5S: il nostro "no" non cambia
Diversa la reazione del M5S. "Chiederemo che sia il Parlamento ad esprimersi e in Aula vedremo l'esito della votazione. Vedremo chi è a favore di un progetto vecchio di 30 anni e chi invece sceglierà di avere coraggio, affermano in una nota congiunta i capigruppo M5S Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva. Al Ministero dei Trasporti, dopo le parole di Conte, si ribadisce che Toninelli resta fortemente contrario all'opera ma, allo stesso tempo, trapela soddisfazione per l'attestazione fatta da Conte pubblicamente al lavoro del ministro sui fondi Ue. Lavoro, si sottolinea, che permetterà un risparmio di 3 miliardi di euro per l'Italia, pronti per essere spesi in altri opere. In un post su Facebook si è espresso anche Luigi di Maio: "Qualcuno, adesso, vorrebbe farci credere che la priorita' del Paese sia questa. Media, giornali, apparati, tutto il sistema schierato a favore. Non noi. Non il MoVimento 5 Stelle. Per noi la Torino-Lione era e resta un'opera dannosa", ha detto il vicepresidente del Consiglio.
Toninelli: soddisfatto per stima di Conte
Dal ministero dei Trasporti arriva la reazione di Toninelli. "La contrarieta' del ministro alla Tav resta ma, allo stesso tempo, c'e' anche la soddisfazione per l'attestato di stima arrivato dal premier Giuseppe Conte, che ha ringraziato pubblicamente Toninelli per il lavoro fatto per ottenere fino a 3 miliardi di fondi in piu' dall'Ue". Un fatto nuovo che, si sottolinea, cambia nettamente il segno dell'analisi costi-benefici e consente di avere risorse fresche per altre opere "realmente" utili.