Di Maio dopo le elezioni in Abruzzo apre alle liste civiche. E sul Governo: "Non cadrà"

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Il vicepremier interviene dopo il voto delle Regionali in Abruzzo, che ha segnato un crollo del M5s, e propone di “aprire ai mondi sui territori”. Poi assicura: “L’esecutivo dura, siamo argine a Berlusconi”. Replica Salvini: “Nessun bisogno di argini”

“Dobbiamo affrontare il tema dell'organizzazione nazionale e locale, dobbiamo aprire ai mondi con cui sui territori non abbiamo mai parlato a partire dalle imprese, dobbiamo decidere se guardare alle liste civiche radicate sul territorio". Il vicepremier Luigi Di Maio, a 48 ore dal voto delle Regionali in Abruzzo che ha segnato un crollo dei consensi per il M5s, rompe il suo silenzio post elettorale e interviene sul blog delle Stelle aprendo a una svolta nel Movimento: “Ci sono alcuni problemi di fondo - spiega il capo politico del M5s - Che come Movimento dobbiamo affrontare. Nelle prossime settimane presenterò agli iscritti del Movimento delle proposte da sottoporre a consultazioni online”. Di Maio apre anche ad un'altra ipotesi: modificare l'organizzazione nazionale e locale, con una sorta di segreteria politica, nonostante la diffidenza di Davide Casaleggio. Ma Di Maio è durissimo anche su un altro punto: "Basta improvvisare. Nelle regioni dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci", sentenzia il vicepremier.

Ipotesi "referenti" andrà al voto su Rousseau

L'idea della "segreteria politica" verrà più avanti messa ai voti sulla piattaforma Rousseau. Non sarà, però, una vera e propria segreteria di partito ma un team di "referenti" che facciano da raccordo tra il leader e i vari settori, anche territoriali, del Movimento. E su Rousseau gli iscritti saranno chiamati anche a votare l'apertura alle liste civiche locali. In caso di via libera si potrebbe cominciare dopo l'estate, forse già con il voto in Emilia-Romagna.

“Non dobbiamo improvvisare”

Di Maio ha poi analizzato la debacle elettorale in Abruzzo: "È necessario arrivare sempre alle amministrative con un percorso che preveda un lavoro sul territorio”, premette. Poi l'affondo: “Questo vuol dire pure che dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci. Mi ha colpito il fatto che in alcune regioni in questi anni siamo rimasti nella nostra zona di comfort, evitando di incontrare categorie importanti come ad esempio quelle dell'imprenditoria e del volontariato. È ora di farlo". Segue quindi una stoccata ai detrattori: "Ogni volta che il M5S ottiene alle elezioni locali un risultato inferiore a quello delle politiche, c'è chi non parla d'altro che della sua fine imminente. Basta vedere i dati. Alle elezioni comunali di giugno 2017 abbiamo preso di media il 7,8%" e poi "il 33% alle politiche". E "a giugno 2018 abbiamo preso in media il 12% alle comunali. Quindi si mettano l'anima in pace perché non è così".

“Siamo argine a Berlusconi”. Replica Salvini: “Il governo non ha bisogno di argini”

Il ministro del Lavoro affronta poi il tema della tenuta dell’esecutivo: "C'è chi pensa che per vincere in Abruzzo dovevamo far cadere il Governo. Questo finché ci sarò io non avverrà”, attacca. E aggiunge: "Il MoVimento 5 Stelle oggi è l'unico argine a Berlusconi ministro della giustizia o dell'economia". La replica a stretto giro l’alleato di governo Matteo Salvini: "Il governo è forte e stabile: non ha bisogno di argini contro nessuno".

Nuove regole per i candidati alle Europee, militanti divisi

Sul post di Di Maio i militanti si dividono. Ma altre turbolenze nella base si erano verificate per le nuove regole per i candidati che, fino al 25 febbraio, si potranno iscrivere alle primarie online per le Europee. Ai tradizionali requisiti, si aggiunge una griglia di "meriti" che contribuirà a definire il posto nelle liste di chi supererà le europarlamentarie. Curriculum, titolo di studio, conoscenza dell'inglese sono alcuni dei meriti richiesti, assieme all'attività nel Movimento e sulla piattaforma Rousseau. Tra i meriti anche l'aver fatto già un mandato elettivo. Su tutti i candidati, però, l'ultima parola l'avrà Di Maio che potrà dire stop, anche dopo il voto online, se riscontrerà contrasti con i valori del Movimento. E Di Maio deciderà anche i 5 capilista, che saranno solo ratificati su Rousseau. Personalità che potrebbero essere "esterne" al M5S, proprio come per gli uninominali delle Politiche.

“Continueremo a regalare ambulanze”

Di Maio ha commentato anche la polemica nata dalle parole di Beppe Grillo, che durante uno spettacolo aveva scherzato sui risultati in Abruzzo invitando gli elettori a "restituire i 700mila euro che gli abbiamo dato l'anno scorso, le 4 ambulanze e gli spazzaneve a turbina...". "Continueremo sempre a restituire gli stipendi, a costruire le trazzere, a regalare le ambulanze, atti di testimonianza importantissimi per spiegare che una politica diversa è possibile", assicura Di Maio.

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