Elezioni Abruzzo, crolla il M5S: si ferma al 20%

Politica

Più che dimezzati i voti rispetto alle scorse elezioni politiche in cui il Movimento aveva preso il 39,9%. "Non è la sconfitta del M5s ma della democrazia”, attacca la candidata Sara Marcozzi. Dura la senatrice Fattori: "Tradire la propria identità non paga"

Crollo del consenso per il M5s in Abruzzo: a 11 mesi dalle elezioni politiche, se il centrodestra a trazione Lega vince nettamente le Regionali, il partito guidato da Luigi Di Maio si posiziona al terzo posto, dietro anche al centrosinistra, e perde più della metà dei voti rispetto al 4 marzo scorso, attestandosi al 20,20% (IL LIVEBLOG SULLE ELEZIONI). "Non è la sconfitta del M5s ma della democrazia”, attacca la candidata alla presidenza della Regione per i pentastellati Sara Marcozzi, che denuncia la forte astensione: l'affluenza è stata del 53,12%, in calo di 8 punti rispetto alle precedenti elezioni. Duro il commento della senatrice M5s Elena Fattori: "Purtroppo tradire la propria identità non paga". Non nasconde la sconfitta il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: "Certamente c'è un po' di delusione perché se avessimo vinto avremmo dato una enorme mano a quella popolazione. Lo faremo stando all'opposizione quindi daremo comunque una mano". 

Consensi più che dimezzati

“Noi abbiamo tenuto rispetto alle precedenti regionali, altri hanno fatto grandi ammucchiate come hanno potuto vedere gli abruzzesi", continua Marcozzi al terzo posto dopo il vincitore del centrodestra, Marco Marsilio, e il candidato del centrosinistra, Giovanni Legnini. Più che dimezzati i consensi rispetto alle elezioni politiche, quando il M5s aveva ottenuto il 39,9%, con un bottino di oltre 303mila voti. Per Marcozzi, però, va confrontato il dato delle precedenti Regionali: "Non abbiamo nulla da rimproverarci. Ci è stata confermata la fiducia di 5 anni fa".

Marcozzi: "La debacle è del Pd”

"La debacle è del Pd dal 25% del 2014 al 9-10% di quest'anno, stessa cosa per Forza Italia dal 16% al 10%. È successo quello che dicevamo da anni. Queste grandi coalizioni formate da liste civetta, non civiche, per rastrellare i voti dei cittadini abruzzesi, hanno fatto questo risultato", ha sottolineato ancora Marcozzi. "Non credo che ci saranno ripercussioni a livello nazionale per questo voto in Abruzzo. La verità è che ci sono stati voti che con una grande disinvoltura sono passati dal centrodestra al centrosinistra. Noi abbiamo portato avanti temi regionali. Mi sapete dire cosa hanno detto gli altri di interesse regionale? Abbiamo fatto un ottimo lavoro negli ultimi cinque anni e negli ultimi due mesi e continueremo a lavorare per il bene dell'Abruzzo". 

Fattori: "Tradire la propria identità non paga"

Chi non risparmia critiche è la senatrice M5s Elena Fattori. "Purtroppo tradire la propria identità non paga", denuncia. "Spero fortemente - sottolinea all'Adnkronos la parlamentare “ribelle”, in passato protagonista di scontri interni al partito - che ci sia uno scatto di orgoglio da parte del mondo 5 Stelle prima delle europee per non lasciare che abbiano la meglio le peggiori destre sovraniste. La sovranità che proponeva il Movimento era un approccio diverso".  "Sicuramente - insiste Fattori - occorre un ripensamento delle modalità usate sin qui che hanno avuto un effetto devastante sulla natura profonda e sulla fiducia nel Movimento". Poi aggiugne: "Purtroppo chi lo aveva capito sin dall'inizio non solo non è stato ascoltato ma emarginato nelle azioni politiche reali. Non è ancora troppo tardi ma rischia di essere tardi molto presto".

Politica: I più letti