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Boschi: "La Leopolda non è una corrente né un congressino"

Politica
Immagini dalla Leopolda: a sinistra in basso Maria Elena Boschi, a destra Matteo Renzi (Ansa)

Alla convention fiorentina, giunta al secondo giorno di lavori, "il congresso non è in discussione", spiega la deputata Pd. Ieri Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno aperto la kermesse con la presentazione di una contromanovra finanziaria, opposta a quella del governo

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La Leopolda "non è né una corrente né un congressino". A dirlo è la deputata del Pd Maria Elena Boschi, che spiega come alla convention fiorentina organizzata dall’ex premier Matteo Renzi e giunta al secondo giorno di lavori, "il congresso non è in discussione, non si parla di Pd, ma da sempre". Boschi ha ricordato che "sono 9 anni che facciamo la Leopolda, si parla del Paese, delle esperienze sul territorio, con tanti cittadini che hanno voglia di raccontare la loro esperienza. Come Pd avremo la conferenza programmatica la prossima settimana a Milano, e ci sarà un congresso che il segretario Martina dovrà dirci quando sarà", ha aggiunto, parlando al termine dei lavori del tavolo tematico dedicato alle pari opportunità.

Burioni: “Stato non può barcollare tra scienza e superstizione”

Tra gi ospiti di oggi della Leopolda anche l'immunologo e virologo  Roberto Burioni: “Lo Stato non può barcollare tra scienza e superstizione. La scienza è una continua acquisizione e si corregge anche, ma la correggono gli scienziati, non il primo che scrive su Twitter o Facebook”, ha detto. Renzi ha rivelato di aver proposto, tempo fa, al professore di candidarsi: “Credevo fosse una proposta a cui non poteva dire no, invece mi ha detto no”. Burioni ha spiegato di aver rifiutato perché convinto che il suo impegno contro le sciocchezze sui  vaccini fosse più utile fuori dalla politica.

Bonolis scherza: "Salvini e Di Maio come Totò e Peppino"

Sul palco a sorpresa è salito anche il conduttore Paolo Bonolis. "Oggi Salvini e Di Maio sono come le  coppie storiche della comicità italiana, come Totò e Peppino, Boldi e  De Sica. Tengono la logica delle coppie comiche con il tormentone, nel loro caso quello dei migranti" ha detto intervistato da Matteo Renzi.

La contromanovra di Renzi e Padoan

Proprio l'ex premier ieri ha aperto la nona edizione della kermesse (IL PROGRAMMA - L'INTERVENTO CONCLUSIVO DI RENZI) con la presentazione di una "contromanovra", opposta a quella del governo gialloverde, con lui l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. La Finanziaria illustrata dai due esponenti Pd prevede una serie di misure come la riduzione del deficit nominale al 2,1% nel 2019, all'1,8% nel 2020 e all'1,5% nel 2021; il recupero dei tagli fatti ad Ace, Ecobonus, Iri; l'abolizione totale dell'imposta di registro; la riapertura del progetto Casa Italia con uno stanziamento di 4 miliardi di euro per finanziare le opere di salvaguardia nel settore idrogeologico; la cancellazione totale dell'Irap. Inoltre, nel 2020 scatterebbe con la successiva legge di bilancio l'istituzione di un assegno universale per i figli, anche per i lavoratori autonomi e incapienti. 

Renzi: Non c’è eccesso manine, c’è mancanza di cervello

"Le frasi di ministri che dicono 'quando lo spread arriverà a 400 vedremo' sono frasi da irresponsabili: noi diciamo 'fermatevi, siamo ancora in tempo'", ha attaccato Renzi dal palco. In un passaggio sullo scontro sul dl fisco tra Lega e M5s (IL LIVEBLOG), l’ex segretario del pd ha aggiunto: "Non è che c'è un eccesso di manine, c'è una mancanza di cervello: state mettendo in pericolo l'Italia per la vostra incompetenza, cialtroni!".