Manovra, via libera del Parlamento alla nota di aggiornamento al Def

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Passa la risoluzione di maggioranza che vincola il governo ad alcune misure presenti nel testo: quota 100, reddito di cittadinanza, flat tax. M5s esulta. Conte: "Parlamento si è espresso, siamo sereni". Monito Bce: non può aiutare Italia fuori da piano di salvataggio Ue

La Camera e il Senato hanno dato il via libera alla risoluzione di maggioranza che approva la nota di aggiornamento al Def (LE MISURE PREVISTE). A Palazzo Madama i voti a favore sono stati 161 e i contrari 109, mentre l'Aula della Camera ha approvato con 331 voti favorevoli e 191 voti contrari. La risoluzione impegna il governo a introdurre la quota 100 per anticipare l'uscita pensionistica, ad avviare il reddito di cittadinanza e la flat tax e a procedere al taglio del cuneo fiscale per favorire le assunzioni stabili dei giovani meritevoli. Il Senato ha dato il via libera anche alla parte della risoluzione di maggioranza che autorizza il rinvio del pareggio di bilancio - vista la previsione di innalzare il rapporto deficit/Pil (COS'È E COSA SIGNIFICA) - con 165 voti favorevoli, 107 contrari, 5 astenuti.

Conte: sereni e determinati. Di Maio: misure per la tenuta sociale 

"Con le buone idee e con un impegno costante il cambiamento che gli italiani ci hanno chiesto diventerà realtà", esulta il Movimento 5 stelle. Mentre il premier Giuseppe Conte commenta: "Il Parlamento italiano si è espresso e rappresenta la sovranità popolare. Siamo convinti di quello che stiamo facendo, siamo molto sereni e determinati". Sul tema è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio, che ha detto: "Se abbiamo deciso di investire nel reddito di cittadinanza e nella quota 100, lo abbiamo fatto perché queste misure sono fondamentali per la tenuta sociale dell'Italia”. "Dialoghiamo con tutti - ha aggiunto - ma non torniamo indietro perché quello che era da fare va fatto. Adesso andiamo avanti".

Bce non può aiutare l'Italia fuori da un piano di salvataggio Ue

Intanto però, dopo la bocciatura da parte dell'Ufficio parlamentare di Bilancio, della Corte dei Conti e di Bankitalia e gli allarmi lanciati da Ue e Fmi, il governo deve difendere la manovra anche dagli scenari evocati dalla Bce. Fonti vicine alla Banca Centrale Europea, infatti, avrebbero detto a Reuters che Francoforte "non potrà soccorrere l'Italia in caso di crisi di liquidità del governo e delle banche a meno che Roma non entri in un piano di salvataggio della Ue". Le fonti hanno sottolineato che "le regole Ue consentono alla Bce di aiutare un Paese soltanto nel quadro di un programma di salvataggio europeo" e che "aggirare tali norme minerebbe la credibilità della stessa Bce".

Le misure previste nella risoluzione della maggioranza

Tornando al Def, tra le misure che compaiono nella risoluzione della maggioranza sulla nota di aggiornamento appena approvata ci sono l'implementazione in tempi rapidi della Banca per gli investimenti, con un coinvolgimento di Banca d'Italia e cassa Depositi e prestiti, e l'estensione della cedolare secca agli affitti dei locali commerciali, a partire dai cosiddetti "esercizi di vicinato". In materia di istruzione e lavoro "ridurre il cuneo fiscale per l'assunzione dei giovani più meritevoli, contrastare il fenomeno delle 'culle vuote' anche con incentivi per l'istruzione e misure per favorire il rientro dei 'cervelli'". E poi: "Un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del Fondo per l'editoria, assicurando il pluralismo dell'informazione e la libertà di espressione".

Quota 100 pensioni, si lavora a ritorno sistema delle finestre

Nella risoluzione non è presente alcun riferimento ai tempi di attuazione della riforma della legge Fornero, con l'introduzione di "quota 100", e l'introduzione delle pensioni e del reddito di cittadinanza. Secondo indiscrezioni circolate in giornata, comunque, la misura dovrebbe partire a gennaio 2019 ma con il ritorno di un sistema di finestre (che potrebbero essere trimestrali, con la prima ad aprile). La norma sulle pensioni, hanno spiegato fonti del governo, deve essere ancora scritta e meccanismi e tempi ancora del tutto definiti. Ma fermo l'avvio della misura a gennaio, hanno precisato, questo meccanismo "avrà effetti sui conti". Contro la riforma, però, si è scagliato oggi il presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha definito “dannosa” l’eventuale introduzione della quota 100 per le pensioni. Secondo Boeri “il sistema previdenziale è a rischio e peserà su generazioni future e sulle donne” e quota 100 porterebbe a una crescita del debito “di 100 miliardi".

Pace fiscale, stralcio mini-cartelle

Altro capitolo ancora non del tutto definito è quello della “pace fiscale”: sarebbe previsto lo stralcio totale, cioè cancellazione, del debito delle mini-cartelle sotto i mille euro più “vecchie”, quelle tra il 2000 e il 2010. Una misura fortemente voluta dalla Lega - hanno detto fonti di maggioranza - che è ancora un’ipotesi di lavoro ma è presente comunque in una bozza più avanzata del provvedimento: consentirebbe di liberare il 'magazzino' della ex Equitalia di un quarto dei crediti non riscossi, cancellando il 25% delle cartelle.

Moscovici: "Convincerò Tria ad avvicinarsi a regole Ue"

Nel dibattito sul Def, intanto, è tornato a inserirsi anche il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici: non c'è "alcun interesse a uno scontro con l'Italia", ha assicurato. Prima di affermare, però, che intende “convincere Tria ad avvicinarsi alle regole Ue" di bilancio.

Borsa chiude in ribasso, spread a 305

E in una giornata ancora segnata da tensioni intorno alla manovra, c'è stata una nuova seduta difficile per la Borsa di Milano: Piazza Affari fa segnare -1,84% al termine delle contrattazioni, trascinata anche dall'andamento negativo di Wall Street. Anche lo spread è tornato a salire e ha chiuso a quota 305 punti col tasso sul decennale del Tesoro in crescita al 3,55%.

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