Comunali 2018, crollo Pd. Calenda: andare oltre. Martina: ricostruire
PoliticaIl Partito Democratico prende atto della debacle delle comunali dopo i risultati dei ballottaggi che segnano la netta sconfitta dem nelle consuete roccheforti come Massa, Pisa, Siena e Terni. Marcucci: "Perso anche senza Renzi" - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Il Partito Democratico prende atto della debacle delle comunali e, dopo i risultati dei ballottaggi che segnano la netta sconfitta dei dem nelle consuete roccheforti come Massa, Pisa, Siena e Terni, comincia a discutere su come provare a ripartire. L'ex ministro Carlo Calenda è drastico e apre a un "fronte repubblicano": "Andare oltre il Pd", scrive su Twitter. Sì ad un ripensamento, no al superamento del partito è invece la posizione del segretario reggente Maurizio Martina. Critici anche Rosato, Marcucci e Mirabelli: bisogna ripartire. (LO SPECIALE - LIVEBLOG - TUTTI I RISULTATI)
Calenda: ripensare tutto. Martina: Pd va rinnovato, non superato
"Navigazione a vista sta portando il centro sinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno", scrive l'ex ministro Calenda su Twitter. "Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito! #fronterepubblicano", aggiunge. A stretto giro è arrivata la replica di Maurizio Martina: "Sono d'accordo sul ripensamento complessivo - afferma -, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d'accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro". Dello stesso avviso Matteo Ricci, responsabile Enti locali dem, che su Twitter scrive: "Nei ballottaggi alcune belle vittorie come Ancona, Brindisi, Teramo, municipi Roma. Ma la sconfitta nelle città toscane è molto pesante, paghiamo tanto le divisioni. Il populismo - aggiunge - è ancora forte, ma da qui si riparte per l'alternativa".
Marcucci: perso anche senza Renzi. Rosato: Salvini si sta mangiando M5s
Un commento alla sconfitta in casa Pd arriva anche da Ettore Rosato, Andrea Marcucci e Franco Mirabelli. "Peccato per ciò che è accaduto in Toscana e in Umbria dove M5S e centrodestra hanno fatto blocco contro di noi. Belle vittorie a Brindisi, Ancona, Siracusa, Teramo e a Roma. Il dato politico mi sembra che M5S e centrodestra quando possono diventano una cosa sola contro il Pd", spiega il vicepresidente Pd alla Camera, Ettore Rosato, intervistato dal Messaggero. Poi aggiunge: "Si riparte lavorando per riorganizzare il partito. Mi sembra che ci siano tutte le premesse che chi è al governo finisca con lo spaccarsi. La pressione di Salvini si sta mangiando il M5S". Più critico, invece, il capogruppo dem Andrea Marcucci che su Facebook scrive: "Abbiamo perso malamente. Nessun se, nessun ma. Il voto se non altro ha sgombrato il campo dal ruolo e dalle responsabilità di Matteo Renzi. Il 24 giugno il Pd ha perso anche senza" di lui. Infine l'analisi di Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd al Senato: "L'esito dei ballottaggi non è diverso da quello del primo turno o da quella del 4 marzo. È evidente che abbiamo perso e che la sconfitta è stata pesante: bisogna ripartire, ma non credo che si potesse pensare di farlo in pochi mesi".
La debacle del centrosinistra
Tra le delusioni maggiori per il centrosinistra ci sono quelle della Toscana (TUTTI I RISULTATI IN TOSCANA) dove c'è stato un vero e proprio ribaltone: Pisa, Siena e Massa, fino a ieri governate dal centrosinistra, passano in blocco al centrodestra. Il primo a riconoscere la sconfitta è stato il candidato a sindaco del centrosinistra a Pisa, Andrea Serfogli, che ha fatto i complimenti a Michele Conti, candidato di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il risultato finale è netto: Conti 20.692 voti 52,2%, Serfogli 18.881 47,7%. Poi Massa, dove lo scarto è ancora più ampio e Francesco Persiani diventa sindaco con il 56,74% superando il candidato di centrosinistra e sindaco uscente Alessandro Volpi. Più combattuto lo scrutino a Siena dove, però, alla fine Luigi De Mossi, candidato di centrodestra (FI, Fdi e Lega) la spunta sul sindaco uscente del Pd, Bruno Valentini, con il 50,80%. Nel Lazio, invece, il centrosinistra conquista il III Municipio di Roma e trionfa nell'area metropolitana della Capitale vincendo a Fiumicino, Santa Marinella e Velletri.