Operaio Fca licenziato si cosparge di benzina, Di Maio: Stato è vicino

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Il lavoratore della sede di Pomigliano d'Arco si è incatenato davanti alla casa del ministro del Lavoro dopo che la Cassazione aveva annullato il reintegro a lui e ad altri quattro colleghi. Il vicepremier in visita allo stabilimento ha parlato anche di Nato e migranti

Uno dei cinque operai della Fca di Pomigliano d'Arco (Napoli) a cui la Cassazione ha annullato il reintegro, si è incatenato davanti alla casa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, a Pomigliano d'Arco, e si è cosparso la testa con una bottiglia di benzina prima di essere bloccato e soccorso. Il vicepremier è andato a fargli visita in ospedale e ha poi raccontato la vicenda su Facebook: "Gli ho detto che gli sono vicino, che lo Stato gli è vicino”. Di Maio, giovedì 7 giugno, è andato allo stabilimento di Pomigliano d'Arco per un incontro con i vertici della Leonardo, e a margine del meeting ha parlato anche di temi caldi come la Nato e la questione migranti.

Il racconto di Di Maio

“Di sofferenze ne vedo tantissime - ha detto Di Maio stamattina a Pomigliano - Ieri sera una persona è venuta a cospargersi di benzina sotto casa mia, un operaio che ha perso il lavoro per una sentenza della Corte di Cassazione. Sono andato a trovarlo in ospedale e gli ho detto ‘per ora hai la mia vicinanza umana, poi avrai anche la vicinanza di un governo con gli atti legislativi’”. Già ieri sera il vicepremier aveva raccontato la vicenda su Facebook, parlando di “un grido d'aiuto rivolto a me e all'istituzione che ora rappresento. Un gesto estremo, per farsi sentire da istituzioni che sono sempre state sorde alle esigenze dei cittadini. Da oggi queste istituzioni non saranno più sorde, non ci sarà più bisogno di gesti come questi perché l'ascolto dei cittadini e dei loro problemi è uno dei pilastri su cui si fonda il governo del cambiamento”.

“Restiamo nella Nato ma dialoghiamo con la Russia”

Il vicepremier è intervenuto anche sullo stop di Nato e Usa a una possibile revoca delle sanzioni alla Russia: “Non mi preoccupa l'altolà, il nostro è un Governo alleato agli Stati Uniti che vuole lasciare l'Italia negli accordi, nelle alleanze, garantendo continuità a quello che è già stato. Restiamo nella Nato e alleati degli Stati Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo con gli altri Paesi, come la Russia, così come è sempre stato" (VIDEO). Di Maio ha poi aggiunto che questo governo “non sarà supino alle volontà degli altri governi” e ha ricordato che "l'Italia storicamente ha avuto una funzione nell'ambito dell'alleanza occidentale, nell'ambito della Nato, di essere un Paese che dialogava con i Paesi dell'est. Abbiamo sempre dialogato con Paesi come la Russia, ma anche con Paesi del mediterraneo, come del Nord Africa, che ci permetteranno anche di risolvere il problema dei flussi migratori".

Immigrazione, “governo non dice sì su tutto”

Sulla questione dei flussi migratori Di Maio dice che “è bastato dare qualche segnale sull'immigrazione per rallentare sul regolamento di Dublino (COS'È)” che “così riformato scaricava sull'Italia il problema dell'immigrazione. Ma adesso hanno capito che c'è un governo che non dice sì su tutto, che è pronto a collaborare ma nell'interesse degli italiani".

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