Governo Conte, il giorno della fiducia: cosa significa

Politica

Andrea Maggiore

Il voto di fiducia al governo Conte al Senato (Ansa)
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Viene accordata dalle camere entro dieci giorni dalla formazione dell’esecutivo. Durante il mandato, i gruppi parlamentari possono presentare una mozione di sfiducia, mentre il governo, se ritiene un provvedimento fondamentale, può chiedere la questione di fiducia

Per il governo Conte è il giorno della fiducia (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI. DIRETTA). Un battesimo necessario impartito dal Parlamento per benedire la partenza di ogni esecutivo e disciplinato dall'articolo 94 della Costituzione: "Il governo deve avere la fiducia delle due camere".  La fiducia viene accordata dalla Camera dei Deputati e dal Senato, tramite votazione nominale, entro dieci giorni dalla formazione del governo. La questione di fiducia è una prerogativa delle repubbliche parlamentari come l’Italia che ritiene vitale il rapporto fiduciario tra governo, Montecitorio e Palazzo Madama. L’esecutivo rimane in carica solo fin quando gode della fiducia del Parlamento e decade quando questa viene a mancare. Per tutti i governi della Repubblica infatti è necessario incassare il voto di fiducia perché è dalle camere che attingono la loro legittimazione politica.

La mozione di sfiducia

In linea di massima i sistemi di tipo presidenziale non prevedono questa forma di collegamento tra il potere legislativo e il potere esecutivo. In altri Paesi europei basta il voto di fiducia di una sola camera: in Gran Bretagna investe solo la Camera dei Comuni mentre in Francia riguarda esclusivamente l’Assemblea Nazionale. In Italia i gruppi parlamentari possono presentare una mozione di sfiducia contro il governo e se il voto dà loro ragione le camere revocano la fiducia all’esecutivo. Inoltre la mozione di sfiducia deve essere presentata da non meno di un decimo dei componenti di una camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

La questione di fiducia

La questione di fiducia è invece uno strumento nelle mani di Palazzo Chigi che la utilizza per imporre alla maggioranza un suo provvedimento ritenuto fondamentale e aggirare l’ostruzionismo parlamentare delle opposizioni. Infatti quando viene posta la questione di fiducia tutti gli emendamenti decadono e si vota soltanto sul testo votato dal governo. Negli ultimi anni le opposizioni si sono spesso scagliate contro quello che hanno considerato un abuso che strozza il dibattito parlamentare. In Paesi come la Germania e la Spagna esiste la mozione di sfiducia costruttiva che garantisce la stabilità politica impedendo crisi di governo al "buio". La mozione deve infatti indicare il capo del governo destinato a succedere a quello sfiduciato.

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