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Berlusconi: cosa mi piace di Trump? La moglie. M5S senza arte né parte

Politica
(Foto d'archivio)

Il leader di Forza Italia in un’intervista ha parlato della politica italiana, dalla legge elettorale a Prodi, a cui “piace fare il nonno”, fino ai dissidi con la Lega Nord. Senza dimenticare il M5S e Beppe Grillo: “Un buon comico col vizio di farsi pagare in nero”

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"Di Trump mi piace la moglie, per la bellezza, lo stile e il fascino". Così Silvio Berlusconi scherza sul presidente degli Stati Uniti durante un’intervista a L’aria che tira.  su La7. Una conversazione che ha toccato tanti temi, dalla legge elettorale ai ministri di un ipotetico governo guidato dal leader di Forza Italia, dal M5S ("senza né arte né parte, cambia idea su tutto") e Virginia Raggi al portiere del Milan Gianluigi Donnarumma.

Montezemolo alla Farnesina

Berlusconi, se dovesse comporre una squadra di governo metterebbe “Montezemolo ministro. Salvini agli Interni farebbe certamente meglio di Alfano, ma può andare dove vuole lui. Uno che mi è sempre piaciuto è Montezemolo, agli Esteri sarebbe perfetto. E vorrei recuperare il nostro Frattini. Ma siamo pieni di ottime persone, leali, pronte a servire il Paese”. E sul leader di Ncd aggiunge: "Alfano? Difficile che chi è stato ministro tre volte con la sinistra torni con noi".

Lo scontro con la Lega sull’euro

Sulle elezioni Berlusconi dice che probabilmente “voteremo a febbraio o marzo 2018” e che la cosa migliore sarebbe farlo con una legge di tipo proporzionale, “l'unica che rispetta il volere degli elettori”. E sul programma del centrodestra, che è ancora un work in progress, sottolinea che l’unico punto di frizione con la Lega Nord è l’euro: “Loro vorrebbero uscire completamente, noi come sapete siamo per una doppia circolazione, come al tempo della guerra. Ci lavoreremo”.

Gentiloni, Prodi e Renzi

Il premier Gentiloni? Secondo Berlusconi "non cadrà. È una persona cordiale, gentile... Da qui il nome Gentiloni... A me piace". Mentre a un ritorno di Romano Prodi "non ci credo proprio, perché ha detto che gli piace fare il nonno e fare il nonno è molto più bello che fare politica". In quanto a Matteo Renzi, Berlusconi racconta che “una volta quando era sindaco di Firenze venne da me ad Arcore e mi piacque molto, perché ebbi la netta impressione di non trovarmi davanti a un comunista”. Ma il segretario del Pd non è il Macron italiano, perché “non vedo” un Macron italiano, "in Francia ci sono le elezioni presidenziali. Da noi no".

“Raggi? Dovrebbe lasciare per incapacità non per le inchieste”

Duro il giudizio dell’ex presidente del Consiglio sulla sindaca di Roma Virginia Raggi: "Se ne freghi delle inchieste, basta con le inchieste che buttano per aria le decisioni degli elettori. Semmai dovrebbe lasciare per incapacità". Il Movimento 5 Stelle “cambia idea su tutto” e Beppe Grillo è “un buon comico, col vizio di farsi pagare in nero, circondato di persone che non hanno mai fatto niente, i veri professionisti della politica: gente che prima delle elezioni non faceva niente”.

Tradiscono di più i politici o i calciatori? 

Non è mancato un riferimento alla questione del mancato rinnovo portiere del Milan Gianluigi Donnarumma, che secondo Berlusconi “è un bravissimo ragazzo di 18 anni che si trova davanti a scelte difficili e con somme importanti. Non bisogna giudicarlo male”. Inoltre, mentre “i calciatori sono professionisti, fa parte della loro professione cambiare squadra, sono stati 500 i politici che hanno cambiato casacca in questa legislatura sovvertendo il voto degli italiani”.