Crisi di governo? Berlusconi ora frena: "Si va avanti"

Politica
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
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Dopo la riunione con l'ufficio di presidenza del Pdl, il premier stoppa il leader della Lega Umberto Bossi che aveva minacciato la sfiducia: "Niente voto anticipato, abbiamo i numeri per governare ". Il prossimo passo sarà il discorso in Aula a fine mese

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"Si va avanti tranquilli", in Parlamento "ci sono i numeri". Silvio Berlusconi frena Umberto Bossi e allontana, per il momento, lo spauracchio della crisi di governo (guarda la rassegna stampa) . È questa l’ultima presa di posizione del premier, che decide così di cambiare strategia e di evitare per il momento il rischio del voto anticipato. “Dobbiamo governare”, dice al termine dell’incontro con l’ufficio di presidenza del Pdl rispondendo alla provocazione del leader della Lega Nord che invece accelera sul voto anticipato, non escludendo di far mancare la fiducia all’esecutivo, e affermando senza esitazioni: “La vera via d'uscita sono le elezioni”. 

Il prossimo passo a questo punto è il discorso in Aula, che il Cavaliere ha chiesto di calendarizzare in Parlamento per la fine di settembre: un’ipotesi che farebbe già tramontare l’’idea del voto d’autunno. Berlusconi pensa a un discorso programmatico, senza sconti a Gianfranco Fini ma senza volontà di rottura, per allargare il più possibile i confini della sua maggioranza ad "altri". "Se ho la maggioranza, ed io conto di averla, ho il dovere di governare - spiega di fronte all'ufficio politico del partito - Adesso serve senso di responsabilità di fronte ai problemi del paese, dobbiamo garantire il governo del fare".

Ed ecco spento il cerino che Fini aveva rimesso in mano al Cavaliere dopo Mirabello . Il premier si propone, salendo al Colle nei prossimi giorni per sottoporre a Giorgio Napolitano il nome di Paolo Romani come ministro dello Sviluppo Economico, di avere modo di spiegarsi con il Capo dello Stato e fare il punto sulla situazione politica. Dopo il vertice notturno di Arcore e la nota congiunta Berlusconi-Bossi nella quale si annunciava di voler salire al Quirinale per chiedere le dimissioni di Fini dalla Presidenza della Camera, da Napolitano si era registrata una certa freddezza. E sull'appello al voto di Bossi il Capo dello Stato aveva preso ancor più le distanze: "E' un problema puramente politico su cui non mi pronuncio. E' un annuncio, una scelta, non so come definirlo, di cui posso solo prendere atto. Gli incontri li prevedo quando mi vengono richiesti: fino a questo momento non ho ricevuto nessuna richiesta di incontro".

In attesa di sviluppi del quadro, l'ufficio di presidenza del Pdl ha intanto anche congelato la questione delle incompatibilità dei parlamentari Fli con incarichi di punta nel partito. Si è deciso, "per un atto di cortesia", di convocare singolarmente i singoli finiani, per sottolineare a ciascuno di loro che i due incarichi sono incompatibili, pur senza alcun atto formale.

L'opposizione si "prepara" al discorso in Aula del premier:


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