Dopo la chiusura dei seggi saranno scrutinate le schede per le politiche, per le regionali si dovrà attendere le 14 di lunedì. Sono sei i candidati governatori e circa 900 gli aspiranti ai 70 posti da deputato regionale
Urne aperte dalle 7 di questa mattina e fino alle 23 in Sicilia, dove, oltre che per le politiche, si vota anche per l'elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell'Assemblea regionale Siciliana. Dopo la chiusura dei seggi si cominceranno a scrutinare le schede per le politiche mentre per le regionali si dovrà attendere le 14 di lunedì. Sono sei i candidati governatori e circa 900 gli aspiranti ai 70 posti da deputato regionale. (ITALIA AL VOTO: LA DIRETTA – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – I CANDIDATI IN SICILIA)
I candidati
Dopo le tensioni tra i partiti della coalizione che hanno impedito la ricandidatura di Nello Musumeci, il centrodestra si è presentato unito attorno a Renato Schifani, cinque le liste in suo appoggio: Forza Italia, Fratelli d'Italia, Prima l'Italia-Lega, Popolari e autonomisti e Dc. Dopo la rottura dell'alleanza tra M5s e Pd, i Dem e i partiti della sinistra sostengono Caterina Chinnici,eurodeputata figlia del giudice Rocco Chinnici assassinato dalla mafia, la quale può contare sul sostegno di due liste: Pd e Fava/Centopassi. Una sola lista composta da militanti e dirigenti per il M5s, che ha candidato a governatore Nuccio Di Paola, referente regionale del movimento. Nove le liste messe in campo da Cateno De Luca, il leader del movimento Sicilia Vera, che punta a Palazzo d'Orleans dopo essersi dimesso in anticipo da sindaco di Messina. In campo anche Gaetano Armao, attuale vice presidente della Regione siciliana e assessore all'Economia nel governo Musumeci: sostenuto da Azione di Calenda e Italia Viva, Armao ha lasciato Forza Italia. In corsa c'è anche Eliana Esposito degli indipendentisti Siciliani liberi. Escluso dal Tar Fabio Maggiore di Italia sovrana e popolare.
approfondimento
Elezioni: affluenza definitiva al 63,91%, mai così bassa. I DATI
Come si vota
La scheda è unica, ma l'elettore dispone di due voti: uno per la scelta della lista regionale, il cui capolista è candidato alla carica di Presidente della Regione, e uno per la scelta della lista provinciale, in questo caso si può esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale. Nel caso in cui non venga espresso alcun voto per una delle liste regionali, il voto validamente espresso per una lista provinciale si estende automaticamente anche alla lista regionale collegata. È prevista la possibilità di esprimere il voto disgiunto. L'elettore può votare una lista regionale e una lista provinciale non collegate fra loro. Quindi è possibile, tecnicamente, esprimere una preferenza per un deputato all'Ars e una preferenza per un candidato alla Presidenza della Regione appartenente a uno schieramento politico differente.
approfondimento
Elezioni e Covid, dai positivi alle mascherine ai seggi. Cosa sapere
Come vengono ripartiti i seggi
Per l'elezione dei 70 deputati dell'Assemblea regionale siciliana (Ars) viene adottata la seguente ripartizione: 62 seggi sono attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5% a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); un seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto; 6 seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino). Si tratta, in sostanza, di una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all'Ars. I seggi a tal fine non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento; Un seggio spetta al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze. È proclamato Presidente della Regione il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti validi.