Campobello di Mazara, 18enne violentata da "branco": quattro arresti

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Le indagini sono iniziate l'8 febbraio scorso, quando la vittima si è presentata dai carabinieri per presentare denuncia

Con la scusa di un invito a una festa hanno attirato in una abitazione di Tre Fontane, a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, una studentessa di 18 anni, poi l'hanno violentata. Con l'accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata sono stati arrestati dai carabinieri quattro ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Due sono finiti in carcere e due ai domiciliari. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 febbraio in una casa di Triscina, frazione di Castelvetrano. I ragazzi coinvolti, alcuni impiegati, altri operai, sarebbero stati 5. Uno era minorenne.

Il racconto della vittima

Le indagini sono iniziate l'8 febbraio scorso, quando la vittima si è presentata dai carabinieri per presentare denuncia. La ragazza, da poco maggiorenne, ha raccontato di essere stata invitata a una festa in casa di amici, con ragazze e ragazzi. Questi ultimi sono andati a prenderla in auto attorno alle 18. Arrivati alla villetta hanno cominciato a bere vodka e birra. Alle 21.30 la vittima è stata informata che in realtà le altre ragazze che avrebbero dovuto partecipare alla festa non sarebbero arrivate. La ragazza ha chiesto allora di essere riaccompagnata a casa. E' andata al bagno per sistemarsi. Uscendo, ha incontrato davanti alla porta uno dei giovani, che l'ha portata in camera da letto per un rapporto sessuale. Poi è iniziato l'orrore. "Il ragazzo ha chiamato gli amici. Lui mi ha bloccato. non riuscivo a divincolarmi dalla presa - ha raccontato ai carabinieri - Ho iniziato a gridare a squarciagola disperatamente perdendo anche la voce". I quattro l'avrebbero violentata ripetutamente procurandole lividi e contusioni in tutto il corpo. Secondo il racconto fatto ai militari, mentre lei implorava di fermarsi i quattro ridevano. Solo il quinto ragazzo non avrebbe partecipato, ma non avrebbe fatto nulla per mettere fine alla violenza. La ragazza poi, sotto choc, è stata riaccompagnata a casa. Grazie ad un'amica e alla famiglia il giorno dopo ha avuto il coraggio di denunciare. 

Sequestrati i cellulari degli indagati

Subito dopo la denuncia sono partite le indagini e sono state disposte intercettazioni telefoniche e ambientali. Il gip ha disposto gli arresti per i quattro indagati sostenendo l'esistenza del pericolo di inquinamento probatorio e "l'alta probabilità di reiterazione del reato per la pericolosità sociale e la personalità" dei ragazzi coinvolti.Gli investigatori hanno sequestrato i loro cellulari e il Ris dei carabinieri ha eseguito già a febbraio i rilievi nella villetta. "Attendiamo ancora una relazione dettagliata su quanto abbiamo trovato nei cellulari - dice il comandante dei carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo Domenico Testa - In questi mesi le indagini non si sono mai fermate. Abbiamo sentito a sommarie informazioni tante persone che fanno parte della rete relazionale della ragazza, e anche gli indagati. Abbiamo utilizzato nelle indagini anche delle attività tecniche che ci hanno consentito di raccogliere un quadro indiziario chiaro che ha consentito al gip di emettere i provvedimenti cautelari". I quattro sono tutti residenti a Campobello di Mazara, nati nei comuni tra Mazara del Vallo, Marsala e Salemi.

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