Migranti, 9 mini sbarchi in poche ore a Lampedusa: approdati in 176

Sicilia
Foto di Archivio (ANSA)

Le imbarcazioni, tutte di piccole dimensioni, tra i 6 e gli 8 metri, sono state soccorse da motovedette della guardia di finanza e della guardia costiera nel weekend. Di Maio: "Velocizzare rimpatri entro la prossima settimana"

Sono 176 i migranti sbarcati sull'isola di Lampedusa nel weekend, e nove le imbarcazioni soccorse al largo dell'isola. La prima verso le 20 di sabato, quando la motovedetta Cp304 della guardia costiera ha intercettato a circa mezzo miglio dalla costa un barchino in legno di circa 6 metri con 25 persone a bordo, fra cui 8 minori, di presunta nazionalità tunisina. Un'ora dopo, al molo Favarolo è arrivata la motovedetta della guardia di finanza che aveva rintracciato in mare altri 23 tunisini, fra cui 4 minorenni; anche loro erano a bordo di una piccola imbarcazione di circa 6 metri.

Di Maio: "Velocizzare rimpatri entro la prossima settimana"

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto sul tema, domenica sera, dicendo di voler velocizzare i rimpatri "entro la prossima settimana": "Il problema degli sbarchi degli ultimi 14 mesi - ha spiegato - sono stati i barchini che nessuno poteva respingere perché in difficoltà. Quel problema non si risolve con la redistribuzione. La maggior parte delle persone che arrivano adesso sono tunisini, provengono da un Paese che celebra nel prossimo weekend per la seconda volta elezioni democratiche e ha tutta la dignità per discutere con noi i rimpatri, su cui entro la prossima settimana firmerò dei documenti per accelerare i rimpatri. E appena ci sarà un nuovo governo andrò per discutere un accordo in tal senso".

La serie di sbarchi

Poco dopo mezzanotte e mezza, nel molo Madonnina una motovedetta della guardia di finanza ha rintracciato 14 persone, fra cui 11 minorenni, a bordo di una terza barchetta di 6 metri. All'una e mezza, nel molo commerciale, ancora la guardia di finanza ha bloccato un natante, di 8 metri, con a bordo 43 extracomunitari di varie nazionalità, tra cui una donna e 4 minorenni. Alle 3,15, di nuovo al molo Favarolo, la Guardia di finanza ha sbarcato 16 tunisini, fra cui 3 donne e 6 minorenni, che erano su un'imbarcazione di circa 8 metri. Alle 4,20, infine, la Guardia costiera ha rintracciato altre due imbarcazioni di circa 6 metri con un totale di 30 persone a bordo, fra cui 12 minorenni. Si trovavano a circa un miglio dall'imboccatura del porto di Lampedusa. Infine altri due barchini con a bordo, rispettivamente, 10 e 15 tunisini. Domani, con l'obiettivo di alleggerire l'hotspot, verrà organizzato un trasferimento di parte degli ospiti con il traghetto di linea.

Soccorsi 33 migranti a Pantelleria

Trentatré migranti tunisini, tutti uomini, sono sbarcati, poco dopo le 13 di domenica, nel molo Ronciglio del porto di Trapani, da una motovedetta della guardia di finanza. Erano stati soccorsi, in due distinte operazioni di salvataggio avvenute nelle ultime ore, a largo di Pantelleria. Venticinque erano stati recuperati dalla guardia costiera, otto dalla guardia di finanza. Entrambi i gruppi viaggiavano su dei barchini. Saranno adesso trasferiti all'hotspot di Trapani Milo.  

Le parole del Papa

"Dobbiamo avere un'attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni". Sono le parole di Papa Francesco nella messa per la Giornata del Migrante. Ricordandone il tema, ha detto che "non si tratta solo di forestieri", ma "di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che assieme ai migranti e ai rifugiati sono vittime della cultura dello scarto. Il Signore ci chiede di mettere in pratica la carità nei loro confronti" e "restaurare la loro umanità, assieme alla nostra, senza escludere nessuno, senza lasciare fuori nessuno". Poi, il Pontefice ha continuato: "Il mondo odierno è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclusi. I paesi in via di sviluppo continuano a essere depauperati delle loro migliori risorse naturali e umane a beneficio di pochi mercati privilegiati. Le guerre interessano solo alcune regioni del mondo, ma le armi per farle vengono prodotte e vendute in altre regioni, le quali poi non vogliono farsi carico dei rifugiati prodotti da tali conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e si lasciano le 'briciole' del banchetto". 

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