
Un problema di certo non sottovalutabile è lo spazio che necessitano gli aerei quando non sono in volo. Il Covid-19 ha fermato la popolazione mondiale, i voli sono stati cancellati e non tutti i veivoli trovano spazio nei parcheggi dedicati. La FOTOGALLERY

In epoca pre-coronavirus, di solito erano circa 20.000 gli aerei che volavano intorno al pianeta
Coronavirus, 63.927 casi. I guariti sono 7432, le vittime 6077: 601 in più di ieri. LIVE
Un sistema faceva in modo che quella quantità di aerei si trovasse in posti diversi e che non contemporaneamente tutta a terra

Come il gioco delle sedie, ce n'è sempre una meno delle persone che si devono sedere e chi prima arriva si prende il posto

Il blocco dei voli sta creando un problema non da poco al mondo dell'aviazione civile. Con migliaia di aerei a terra parcheggiati

Il parcheggio negli aeroporti, infatti, è costoso. I principali hub europei possono arrivare a offrire un posto per 285 $ l'ora

La massiccia riduzione dei voli transatlantici a metà marzo ha dato il via a una reazione a catena delle basi degli aerei

Una crisi senza precedenti che ha bisogno di interventi mai visti prima per arginare un problema che era difficile da prevedere

Pochi giorni fa Star Alliance, Oneworld e Sky Team, i tre gruppi che inglobano colossi del settore quali United, American, Delta, Lufthansa, Air France, avevano lanciato un appello alle autorità e ai governi

La richiesta è quella di rispondere rapidamente alla crisi che rischia di azzerare i ricavi e mettere all'angolo l'intero sistema mondiale dei collegamenti

Delta Air Lines ha ritirto dell'intero sistema del 70%, parcheggiando almeno la metà della sua flotta, oltre 600 velivoli

L'australiana Qantas sta temporaneamente mettendo a terra 150 aerei, un mix di A380, 747 e B787-9

Il capo di Qantas, Alan Joyce, ha osservato che "gli sforzi per contenere la diffusione del coronavirus hanno portato a un forte calo della domanda di viaggi, cose del genere mai viste prima"

E il rischio di fallimento per molte compagnie aeree è reale: tra aprile e maggio decine di vettori metteranno a terra buona parte della loro flotta, arrivando a cancellare circa l’80-90% dei voli

I danni al momenti sono incalcolabili anche perché non c'è certezza su una data di ripresa
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