Il presidente eletto e Kamala Harris presteranno giuramento intorno al mezzogiorno del 20 gennaio, come previsto, ma la cerimonia sarà molto diversa dalle precedenti: alle limitazioni imposte dal Covid si sommano i timori per possibili violenze da parte dei manifestanti
La cerimonia di insediamento di Joe Biden sarà diversa da ogni altro Inauguration Day. Perché, alle limitazioni già da tempo previste a causa del Covid, si sommano i timori e le ulteriori misure di sicurezza divenute necessarie in seguito all’assalto al Congresso del 6 gennaio.
Il giuramento in tempi di Covid
Joe Biden e Kamala Harris presteranno giuramento davanti al Congresso intorno al mezzogiorno del 20 gennaio, come previsto, ma le autorità hanno chiesto di limitare la presenza del pubblico durante la cerimonia: i tagliandi disponibili per partecipare alla cerimonia saranno un migliaio, contro i 200mila distribuiti normalmente. È stato deciso, inoltre, che i tradizionali festeggiamenti, in particolare la parata lungo Pennsylvania Avenue, saranno sostituiti da una trasmissione in diretta televisiva. Il presidente rinuncerà anche al viaggio in treno di 90 minuti per raggiungere la capitale federale dalla sua Wilmington, in Delaware, pensato per ricordare i suoi 36 anni di pendolarismo, quando da senatore ogni giorno raggiungeva Washington in treno.
La partecipazione degli ex presidenti
Confermata invece la visita allo storico cimitero di Arlington, dove Biden e Harris depositeranno una corona di fiori sulla tomba del milite ignoto. Alla visita parteciperanno anche gli ex presidenti Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, con le rispettive ex first lady. Non sarà presente il presidente uscente Donald Trump, mentre dovrebbe esserci il vicepresidente uscente Mike Pence. Nel corso della giornata, Biden pronuncerà il discorso di insediamento e si trasferirà alla Casa Bianca.
approfondimento
LO SPECIALE PER L'INSEDIAMENTO DI JOE BIDEN
Washington blindata
La città di Washington è già blindata: la zona vietata all'accesso parte fin dal centro. Il National Mall, luogo iconico di ogni celebrazione presidenziale, è chiuso da giorni. Quasi 10mila soldati della Guardia nazionale sono arrivati a da 46 Stati, ma in tutto il numero dei militari impegnati nella sicurezza dell’area raggiungerà i 25mila. Il timore è che già prima dell’insediamento possano arrivare in città gruppi di sostenitori di Trump pronti a manifestare. Tutti i monumenti pubblici della città saranno chiusi fino al 24 gennaio e la sindaca Muriel Bowser ha esteso al 21 gennaio un periodo di “emergenza pubblica”.
Misure di sicurezza in tutti gli Stati
L’FBI, che sta conducendo le indagini federali sull’assalto al Congresso, ha allertato le forze di polizia di tutti i cinquanta Stati, prevedendo possibili violenze in diverse località. In quasi tutti gli Stati le autorità hanno preso misure precauzionali aggiuntive per proteggere le sedi dei governi e dei parlamenti locali. Scontri sono attesi in Michigan, dove ad aprile i manifestanti invasero il Congresso armati di fucili d'assalto per protestare contro il lockdown. Dichiarato lo stato d'emergenza nello Utah, dove si temono violenze nella capitale, Salt Lake City. L'area di Capitol Hill del Kentucky è inaccessibile da oggi, mentre in California mille soldati della Guardia nazionale presidieranno i palazzi governativi. A Richmond, Virginia, dove un anno fa manifestarono migliaia di difensori del diritto alle armi, il governatore Ralph Northam ha lanciato un appello affinché la protesta non si ripeta.
Le star internazionali
Nonostante le limitazioni e le misure di sicurezza, alla cerimonia d'insediamento interverranno tantissimi ospiti internazionali. Da Lady Gaga, che canterà l'inno, a Tom Hanks, che condurrà lo speciale tv "Celebrating America". Tra gli altri artisti che prenderanno parte all’evento in diretta televisiva ci saranno Jennifer Lopez, Justin Timberlake, Demi Lovato, Jon Bon Jovi, il rapper Ant Clemons, Whoopi Goldberg.