Ghislaine Maxwell, chi è l'ex compagna di Epstein in carcere pronta a testimoniare

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Figlia di un ricco imprenditore dell'editoria, è arrivata negli Stati Uniti dalla Gran Bretagna nei primi anni Novanta. Assidua frequentatrice della New York ricca e benestante, è stata la compagna del finanziere accusato di abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni, suicidatosi in carcere nel 2019. Nel 2022 viene condannata a 20 anni di reclusione. Nel 2025 si dice pronta a testimoniare sulla tanto discussa ipotetica "lista di clienti" di Epstein per provare a tornare in libertà

Ghislaine Maxwell, ex compagna di Jeffrey Epstein condannata nel 2022 a 20 anni di reclusione perché ritenuta colpevole di aver adescato e manipolato minorenni, poi abusate sessualmente dal finanziere, sta cercando di uscire dal carcere della Florida in cui è detenuta. E si dice pronta a testimoniare davanti al Congresso sulla lunga lista di clienti di Epstein, suicidatosi in cella in attesa di processo, mentre il presidente Usa Donald Trump, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe in quella lista, cerca di far cadere la vicenda nel vuoto. Figlia di un magnate dell'editoria e un tempo presenza fissa nei salotti più agiati di New York, ecco chi è Ghislaine Maxwell e qual è la sua storia.

Figlia dell'imprenditore Robert Maxwell

Ghislaine Maxwell nasce a Maisons-Laffitte, in Francia, nel 1961. È l’ultima di nove figli. Sua madre, Elisabeth Maxwell, è una studiosa, mentre suo padre, Robert Maxwell, è un ricco editore, proprietario del tabloid britannico Mirror e di importanti quote in altre società editoriali come MTV Europe o la casa editrice Macmillan. Maxwell cresce così in un palazzo di oltre cinquanta stanze nel Buckinghamshire. Si laurea negli anni Ottanta, non lontano da casa sua, all’università di Oxford.

Dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti

Inizialmente lavora come giornalista dello European, un settimanale fondato da suo padre. Poi diventa dirigente della squadra di calcio Oxford United, anche questa fondata dal padre, e all’inizio degli anni Novanta si trasferisce negli Stati Uniti. Ma nel 1991 Robert Maxwell viene trovato morto annegato vicino al suo yacht ed emergono molti debiti, così la figlia è costretta a un repentino cambio di vita e si trasferisce in un piccolo appartamento a New York.

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L'incontro con Jeffrey Epstein

È in quegli anni che Ghislaine Maxwell incontra Jeffrey Epstein, uno dei finanzieri più famosi della città, che conosce il presidente Bill Clinton, ma anche quello che allora era soltanto un importante imprenditore, Donald Trump. I due hanno una relazione sentimentale che tuttavia finisce, ma il loro sodalizio continua: lei vanta ancora conoscenze nell’alta società e non esita a introdurvi Epstein. Dopo 10 anni dal suo arrivo a New York, nel 2000 Maxwell si trasferisce in un lussuoso appartamento che Epstein acquista per lei nel centro della città e a pochi passi da casa sua. 

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"Aiutava a mettere le vittime a loro agio"

Una delle vittime, Virginia Giuffre, nel 2009 riferisce che era stata proprio Maxwell a notarla quando lavorava come valletta in un club in Florida. Fu Maxwell a invitarla a casa di Epstein promettendole di aiutarla finanziariamente a diventare una massaggiatrice professionista. Ma Giuffre raccontò di essere stata abusata da Epstein il giorno stesso in cui lo conobbe, all’età di 16 anni. Maxwell, secondo quanto ricostruito dai giudici, ha aiutato Epstein ad abusare di molte ragazze: "Aiutava a mettere le vittime a loro agio perché una donna adulta era presente nella stanza". 

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L'arresto e la condanna

Maxwell viene arrestata dall'Fbi nel 2020. Si era rifugiata in una casa nei boschi del New Hampshire. I procuratori erano sulle sue tracce dal 2015, quando già indagavano sul caso Epstein. Per sfuggire al rischio di un arresto, la complice del finanziere aveva finito per cambiare casa e numero di telefono più volte e il suo avvocato diceva che non conosceva i suoi spostamenti. Nel giugno del 2022 la giudice di New York Alison Nathan ha deciso di darle il massimo della pena previsto dalle linee guida della giustizia americana, 20 anni di carcere. L'accusa aveva chiesto una pena tra 30 e 55 anni, la difesa una "molto sotto" i 20 anni, invocando l'infanzia della donna traumatizzata dal padre, ex magnate dell'editoria ed ex deputato britannico.

L'appello alla Corte Suprema e il ruolo di Trump

Nell'aprile 2025 Maxwell fa appello alla Corte Suprema, chiedendo di annullare la sua condanna per traffico sessuale: sostiene che non avrebbe mai dovuto nemmeno andare a giudizio, in quanto coperta da un patteggiamento di Epstein risalente al 2008. Il luglio seguente, il Dipartimento di Giustizia americano chiede alla stessa Corte Suprema di respingere l'appello. In precedenza si era anche detto che Maxwell fosse convinta di poter ricevere la grazia dal presidente Trump. Per lui la questione Epstein è spinosa: i due erano amici e secondo molti il tycoon era nel giro di clienti del finanziere e di Maxwell. Molti sostengono che i documenti a riguardo siano secretati, Trump ha sempre minimizzato la questione, parlando di "una bufala". Tuttavia, sempre nel luglio 2025, sul Wall Street Journal è uscita una lettera di auguri di compleanno rivolta dal tycoon a Epstein nel 2003, con una sagoma di una donna nuda e due archi a indicarne il  seno. E la firma Donald sotto la vita, a ricordare i peli pubici. La lettera è stata recuperata da un album tenuto ad hoc proprio da Ghislaine  Maxwell. Trump ha denunciato il quotidiano per diffamazione.

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