
Dalla sfera al biglietto di Carlo, tutti i simboli del funerale della regina Elisabetta
Durante le esequie di Stato della monarca più longeva della storia inglese, scomparsa l'8 settembre all'età di 96 anni, tanta commozione ma anche grande curiosità sugli oggetti che hanno accompagnato il feretro della sovrana nel viaggio verso l'abbazia di Westminster e poi durante la cerimonia. Ecco quali sono e il loro significato

Nel giorno dei funerali della regina Elisabetta II, scomparsa l'8 settembre all'età di 96 anni, gli occhi di mezzo mondo sono rimasti puntati sul feretro della monarca mentre faceva il suo ingresso all'abbazia di Westminster. Oltre alla commozione per l’ultimo saluto alla regina più longeva della storia britannica, tanti gli interrogativi sugli oggetti che hanno accompagnato la salma e la loro simbologia: ecco quali erano e il loro significato
Funerale regina Elisabetta, dalla cerimonia a Westminster Abbey al corteo funebre. FOTO
Il primo elemento a suscitare interrogativi è stato un biglietto scritto a mano e appoggiato sulla bara che recitava: “In amorevole e devota memoria”. Si tratta dell’ultimo omaggio di Carlo alla madre. In giornata, si era diffusa la voce che potesse invece essere opera della nipotina Lilibet, la figlia di Harry, in quanto ad alcuni era parso di leggere la firma della piccola
Funerali regina Elisabetta, l'ultimo saluto della famiglia reale inglese. FOTO
Sulla bara anche una corona di fiori raccolti da alcune residenze reali e con un preciso valore simbolico: il mirto rappresenta il matrimonio felice che la regina ha avuto con Filippo di Edimburgo. Non a caso, è stato tagliato da una pianta cresciuta da un rametto che era nel suo bouquet da sposa. Il rosmarino ha valore commemorativo mentre la quercia inglese indica la forza dell'amore. Presenti anche i pelargoni, le rose da giardino, l'ortensia autunnale, il sedum e le dalie

La bara della Regina Elisabetta II fu costruita circa trent'anni fa. Realizzata grazie alla lavorazione della quercia autoctona d'Inghilterra, suggella un segreto eterno. Al suo interno, infatti, custodisce una colata di piombo che isola completamente l'interno da agenti atmosferici come aria e acqua. Non solo. Si dice che l'elemento naturale, mantenendo un buon microclima, impedisca il deperimento celere della salma. L'azienda che l’ha ideata è la stessa che ha costruito la bara del Principe Filippo, scomparso un anno fa

Sul feretro di Elisabetta c'era anche l’Imperial State Crown. Forgiata in oro, ha incastonati al suo interno tre gioielli ammantati di leggenda: il Cullinan II, una delle nove pietre ricavate dal più grande diamante grezzo del mondo; il rubino noto come “Rubino del Principe Nero”; lo Zaffiro di Sant’Edoardo, che venne inserito nell'anello d'incoronazione di Edoardo il Confessore nel 1042. A completare il copricapo, indossato subito dopo l’incoronazione da ogni sovrano, sette perle appartenute a Caterina De’ Medici

Tra gli oggetti che hanno accompagnato il feretro di Elisabetta, l'emblema di potere per eccellenza: lo scettro. Lungo circa un metro, l’imponente bastone è decorato con i simboli smaltati risalenti al 1820 che raffigurano una rosa, un cardo e un trifoglio. Ognuno di essi rappresenta una porzione del Regno: l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda. A completare il tutto, il diamante Cullinan I che è stato aggiunto nel 1910. Con i suoi 530 carati, è una delle pietre preziose (tagliate) più grandi al mondo

Accanto allo scettro spiccava anche una sfera d'oro. Si chiama Sovereign's Orb e rappresenta il ruolo di difensore della fede che il monarca britannico riveste in qualità di capo della Chiesa d'Inghilterra. Si tratta di un globo di 16.5 centimetri di diametro con due bande di perle e gemme, disposte una orizzontalmente e l’altra verticalmente. Sulla punta, un'ametista sormontata da una croce. Realizzata nel 1661, fa parte del rito di incoronazione: l'arcivescovo di Canterbury la consegna al monarca, che poi la impugna insieme allo scettro

A coprire completamente la bara c'era anche una bandiera nota con il nome di Royal Standard o Stendardo Reale. Il disegno sul telo è diviso in quattro quadranti, ciascuno dei quali riferito a una nazione del Regno Unito: Inghilterra (tre leoni passanti) nel primo e nell’ultimo quarto; Scozia (un leone rampante) nel secondo quarto; Irlanda (un’arpa) nel terzo quarto. Il Galles non è rappresentato poiché la sua posizione speciale come principato è stata riconosciuta molto prima degli accorpamenti di Scozia e Irlanda nelle Royal Arms

La bara di Elisabetta è stata sorretta dalla State Gun Carriage di proprietà della Royal Navy. Si tratta di un carro da guerra costruito nel 1896 al quale sono stati aggiunti un catafalco e degli pneumatici in gomma. La tradizione di usarlo per accompagnare i sovrani inglesi nel loro ultimo viaggio risale ai funerali della regina Vittoria nel 1901: proprio in quell’occasione, il protocollo reale cambiò per sempre sostituendo i cavalli con uno schieramento dei marinai. Nel caso di Elisabetta, sono stati 142 i militari coinvolti nel trasporto
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