Chi è Rahmanullah Lakanwal, l'uomo accusato della sparatoria a Washington

Mondo

L’uomo accusato di aver sparato ai due agenti della Guardia Nazionale vicino alla Casa Bianca ha 29 anni, è afghano e ha lavorato al fianco dell’esercito americano contro i talebani. Per questo nel 2021 è stato evacuato con “Allies Welcome”

ascolta articolo

L’uomo accusato di aver sparato a due membri della Guardia Nazionale nei pressi della Casa Bianca ha 29 anni, si chiama Rahmanullah Lakanwal ed è un cittadino afghano. Dopo l'accaduto il Presidente Donald J.Trump, rimarcando la provenienza dell’attentatore, ha definito la sparatoria “un atto malvagio di odio e terrore che ha colpito l’intera umanità”. Cogliendo la palla al balzo poi, l’inquilino della Casa Bianca ha sottolineato che l’attentatore è arrivato negli Stati Uniti nel 2021 durante l’amministrazione Biden e ha annunciato che l’agenzia per i Servizi di Cittadinanza e Immigrazione ha sospeso con effetto immediato e fino a data da destinarsi “l’elaborazione di tutte le richieste di immigrazione relative ai cittadini afghani, in attesa di effettuare una revisione dei protocolli di sicurezza”. 

Chi è Rahmanullah Lakanwal

Arrivato negli Stati Uniti nel 2021 grazie all'Allies Welcome, non ha precedenti penali e vive nello stato di Washington. Dopo aver sparato ai due membri della Guardia Nazionale mercoledì 26 settembre è stato arrestato, non aveva con sé alcun documento e gli agenti hanno fatto sapere che non collabora con la giustizia. In base alle prime indiscrezioni, la sua storia appare essere particolarmente controversa. In base a quanto riportato da Fox News, infatti, prima di arrivare in America, Lakanwal ha collaborato con enti governativi statunitensi prestando servizio nel Commando Corps dell’Esercito Nazionale Afghano, un’unità d’élite che ha combattuto al fianco delle Forze Speciali statunitensi contro i talebani a Kandahar. L’uomo, in America da settembre del 2021, ha presentato richiesta d’asilo nel dicembre del 2024, ottenendola poi il 23 aprile di quest’anno. Una volta atterrato negli Stati Uniti aveva ricevuto un permesso di soggiorno temporaneo di due anni ed era stato ospitato in una base militare. 

Potrebbe interessarti

Afghanistan, dieci immagini per raccontare la vita sotto i talebani

Cos’è e perché è nata l’Operazione Allies Welcome

L’Allies Welcome è un’operazione nata nel 2021 per far sì che, durante il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan (avvenuto nell’agosto del 2021), i collaboratori con cittadinanza afghana fossero evacuati dal paese con un visto speciale per immigrati (SIV). Nel 2022 il programma si trasformò in “Enduring Welcome”, per far sì che gli afghani evacuati venissero indirizzati verso gli esistenti programmi di accoglienza di rifugiati. Oltre 190mila afghani si sono stabiliti negli Usa attraverso questi due programmi, secondo il dipartimento di Stato. In base a quanto riportato da AfghanEvac, organizzazione che aiuta gli afghani a lasciare il Paese ora sotto il controllo dei talebani, sono circa 260mila gli afghani che aspettano il visto per entrare negli Usa, alcuni in Paesi terzi come il Pakistan, molti in Afghanistan dove rischiano persecuzioni. 

Potrebbe interessarti

Afghanistan, dalla presa di potere dei talebani i diritti delle donne sono limitati

Trump: “Le sue azioni avranno delle conseguenze su tutti gli afghani”

Nel corso degli anni sono diversi gli esponenti repubblicani che hanno criticato la gestione del controllo del programma di accoglienza dei rifugiati durante il ritiro dall’Afghanistan ed è per questo che Trump ha deciso di sospendere fino a tempo indeterminato “le richieste di immigrazione relative ai cittadini afghani”. Nei giorni scorsi, riporta Adnkronos, l’amministrazione Trump - che per quest'anno ha fissato un minimo storico di rifugiati, appena 7500 - aveva già avviato un riesame di tutti i rifugiati accolti negli Usa negli ultimi cinque anni, oltre 230mila.

Potrebbe interessarti

Afghanistan, leader Talebano: lapideremo le donne adultere in pubblico

Chi ha dato potere ai talebani nel 2021?

Il 29 febbraio del 2020 a Doha in Qatar la prima amministrazione di Donald Trump e i talebani hanno firmato un accordo bilaterale (di fatto escludendo il governo di Kabul) che avrebbe previsto il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan entro la fine del 2021 (presenti sul territorio dal 2001) e l’inizio dei negoziati di pace con i talebani che dal canto loro si sono impegnati a rompere con al-Qaeda e a iniziare un dialogo diplomatico con i politici afghani.

Potrebbe interessarti

Afghanistan 3 anni dopo: la popolazione è isolata e in preda alla fame

Mondo: I più letti