Caso Epstein, Camera Usa dà via libera a disegno di legge per divulgare file secretati

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I deputati hanno votato per obbligare il Ministero della Giustizia a divulgare tutti i file del caso Epstein, dopo che sono stati raggiunti i due terzi dei voti necessari: i sì sono stati 427, mentre è arrivato solo un no. Ora la palla passa al Senato

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La Camera Usa ha approvato il disegno di legge per obbligare il Dipartimento della Giustizia a divulgare tutti i file del caso Epstein, entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore. È stata una rara votazione bipartisan, praticamente unanime: i sì sono stati 427, mentre un unico deputato si è espresso in senso negativo, il repubblicano Clay Higgins, della Louisiana. Ora la palla passa al Senato. Il presidente Donald Trump aveva già dichiarato che avrebbe firmato il disegno di legge per la pubblicazione dei documenti, se fosse passato al Congresso, anche se continua a definire la vicenda una "bufala" in cui non ha "nulla da nascondere".

Cnn: "Forse nella notte voto al Senato"

Secondo quanto riferisce la Cnn, il leader della maggioranza repubblicana al Senato Usa, John Thune, ha suggerito che il voto nella camera alta del Congresso per divulgare i file di Epstein potrebbe avvenire anche stanotte, senza emendamenti, data la schiacciante maggioranza alla Camera. 

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Cosa può succedere

Caldeggiato da varie vittime di Epstein con una manifestazione al Campidoglio, il voto alla Camera mette pressione sul Senato e probabilmente farà finire il disegno di legge sul tavolo di Trump. Il provvedimento - come detto - obbligherà il Ministero della Giustizia a pubblicare tutti i documenti sul caso entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, ma prevede eccezioni in alcuni casi, per proteggere la privacy delle vittime o non pregiudicare altre indagini in corso. Come quelle che Trump ha ordinato sui rapporti di Epstein con Clinton, l'ex segretario al Tesoro, Larry Summers, e altri esponenti dem.

Summers lascia le cariche pubbliche

Dopo il tonfo del principe Andrea, privato di titoli e privilegi reali, la prima vittima eccellente in Usa è proprio Larry Summers, ha deciso di farsi da parte, travolto dalla diffusione di nuove email imbarazzanti: continuò a mantenere contatti con Epstein fino al giorno prima del suo arresto, chiedendogli consiglio anche su come intraprendere una relazione sessuale con una sua "protégé". "Mi vergogno profondamente delle mie azioni e riconosco il dolore che hanno causato", ha spiegato Summers, assumendosi "la piena responsabilità della decisione mal guidata di continuare a comunicare con Epstein”. E ha aggiunto: "Mi farò da parte dagli impegni pubblici come parte del mio più ampio sforzo per ricostruire la fiducia e riparare i rapporti con le persone a me più vicine", ha annunciato l'ex ministro, precisando però che continuerà ad adempiere ai suoi obblighi accademici. Ossia a mantenere la cattedra all'Università di Harvard di cui è stato presidente dal 2001 al 2006 e dove tiene due corsi per studenti di college e uno per dottorandi. Una scelta controversa, quest'ultima, che ha suscitato malumore nell'ateneo.

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