Guerra Ucraina, perché gli Usa hanno dato l’ok a invio missili Patriot e non Tomahawk?

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Introduzione

Kiev riceverà dagli Stati Uniti i sistemi di difesa Patriot per continuare a resistere nella guerra contro la Russia. Sono mesi che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiedeva a Washington nuovi aiuti militari. Adesso è arrivato il via libera all’invio di 25 sistemi aerei, come annunciato per primo dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak, che l’Ucraina spera di acquistare utilizzando gli asset russi congelati.

 

Niente da fare, almeno per il momento, per i Tomahawk, sistemi missilistici più potenti dei Patriot che, proprio per questo, erano quelli su cui Zelensky puntava. Trump ha invece fatto sapere di sperare di risolvere la guerra senza dover procedere con il loro invio. Perché?

Quello che devi sapere

Guerra Ucraina, da Usa ok a invio Patriot

I Patriot (MIM-104 Patriot) sono sistemi missilistici superficie-aria a lungo raggio, sviluppati negli Stati Uniti e utilizzati per la difesa tattica aerea e antimissile. Sono dotati di lanciatori orientabili (e non verticali) per missili con guida track-via missile, cioè per i missili che vengono guidati con un misto di radio e impulsi radar "phase array". I Patriot sono diventati famosi per la prima volta quando sono stati impiegati contro i missili SS-1 Scud lanciati dall'Iraq contro Israele durante la guerra del Golfo del 1991. In sintesi, sono utilizzati solo a scopo difensivo, per intercettare e neutralizzare missili e droni dei nemici.

 

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Perché Trump non vorrebbe dare i Tomahawk a Kiev

Discorso diverso per i Tomahawk, missili da crociera subsonici a lungo raggio con gittata di 2.500 km, il che renderebbe possibile sconfinare in profondità dentro il territorio russo: possono essere utilizzati a scopo offensivo, per lanciare un’aggressione a un altro territorio. Il punto è quindi il seguente: fornire i Tomahawk a Kiev potrebbe essere interpretato da Mosca come un coinvolgimento ancora più diretto degli Stati Uniti nel conflitto, elemento su cui il Cremlino sta già battendo. Il rischio è quindi quello di un’escalation non solo militare, ma anche di tipo diplomatico e politico. 

 

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Come funzionano i Tomahawk

Sistema con missili strategici guidati, i Tomahawk possono essere lanciati da terra ferma, da navi militari e sottomarini verso bersagli sulla terra ferma. Prodotti negli Stati Uniti, solitamente sono utilizzati per colpire strutture critiche per la difesa aerea o per le comunicazioni e vengono impiegati in circostanze che sarebbero troppo rischiose per velivoli con equipaggi umani. Possono viaggiare fino a 885 km all'ora e sono alimentati da propellente solido durante la fase di lancio e da un motore che non emette calore nella fase seguente, caratteristica che rende molto difficile il loro rilevamento a infrarossi.

Quando sono stati utilizzati i Tomahawk

In passato i Tomahawk sono stati impiegati nella Guerra del Golfo e durante le operazioni americane in Siria e in Iraq. Più di recente, sono stati utilizzati per gli attacchi ai siti nucleari in Iran. Precisissimi, utilizzano sistemi di navigazione avanzati, come il Tercom (Terrain Contour Matching) e il Gps.

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Gli Usa vogliono i Tomahawk per sé

Oltre al rischio di escalation, Trump non è mai stato convinto di fornire Tomahawk all’Ucraina anche perché vuole tenerli per sé: “Anche noi abbiamo bisogno dei Tomahawk, non vogliamo dare via cose che servono anche per la nostra difesa", diceva il 17 ottobre in occasione della visita di Zelensky alla Casa Bianca. Poi, il 22 ottobre, parlando nello Studio Ovale con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, evidenziava come le forze ucraine potrebbero comunque non essere nemmeno in grado di utilizzare i sistemi in questione: “Ci vuole un anno per imparare a usare i Tomahawk. Gli ucraini non possono farlo. L'unico modo in cui un Tomahawk può essere sparato è se lo spariamo noi e non intendiamo farlo".

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Zelensky ci spera ancora (e chiede aiuto all’Ue)

Zelensky non ha comunque intenzione di darsi per vinto. "Sui missili a lungo raggio Tomahawk prima o poi ci arriveremo, sarà come per le sanzioni che prima sembravano impossibili. Ma ovviamente sarà il presidente Donald Trump a decidere, è una questione sensibile", ha detto a margine del Consiglio Europeo di questi giorni. Da Bruxelles ha anche lanciato un nuovo appello all’Ue: “Quando parliamo di armi a lungo raggio per l'Ucraina, intendiamo dire che il regime di Putin dovrebbe subire conseguenze concrete a causa di questa guerra. Vi esorto a sostenere tutto ciò che aiuta l'Ucraina ad acquisire tali capacità, perché questo fa davvero la differenza per la Russia. Queste armi a lungo raggio non sono solo negli Stati Uniti: anche alcuni Paesi europei ne dispongono, compresi i Tomahawk. Stiamo già parlando con i Paesi che possono aiutare".

 

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