Dazi Trump, Cina: crolla l'export verso gli Stati Uniti, cresce quello in Europa

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Qingdao, Cina 1 ottobre, 2025

A settembre le esportazioni totali di Pechino sono salite dell'8,3%, le importazioni del 7,4%. Il mercato cinese continua a guardare all'Europa e, come risposta alla guerra commerciale lanciata dal presidente americano Donald Trump all'inizio dell'anno, è sempre più propenso a disinvestire negli Stati Uniti

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La Cina, Paese che detiene circa il 70% dell’estrazione mondiale di terre rare e il 90% del processo di lavorazione e raffinazione, ha registrato nel mese di settembre un aumento significativo negli scambi commerciali. Il mese scorso, infatti, le esportazioni totali sono salite dall'8,3% in valore su base annua, superando le aspettative medie degli analisti. Secondo il Financial Times le importazioni sono  a loro volta cresciute in maniera consistente, con un più 7,4%, nonostante nell'ultimo mese  l'export verso gli Usa si è ridotto del 27%. Pechino sta cambiando strategia e continua a guardare all'Europa, l'ultima mossa del gigante asiatico però potrebbe essere rischiosa persino per il vecchio continente. 

Dirottare il flusso commerciale per limitare il danno

Pechino sta quindi dirottando i suoi scambi commerciali verso l'Unione europea? Secondo il Financial Times, nel caso europeo le esportazioni cinesi sono salite del 14,2%, mentre le merci indirizzate da Pechino verso il sud-est asiatico, da cui transita buona parte degli scambi anche verso l'Europa, sono cresciute del 15,6%. Un punto importante resta quello legato alle esportazioni di terre rare, le cui limitazioni annunciate dalla Cina hanno spinto l'amministrazione Trump a reagire con un pesantissimo rilancio dei dazi commerciali. 

epa05889104 (FILE) - A combo picture made available on 10 February 2017 (reissued 05 April 2017) shows (L) US President Donald J. Trump during Attorney General Jeff Sessions' swear-in ceremony at the White House in Washington, DC, USA, 09 February 2017, and (R) Chinese President Xi Jinping after signing a bilateral treaty with Czech President Milos Zeman (not pictured) at Prague Castle in Prague, Czech Republic, 29 March 2016. Chinese President Xi Jinping will hold his first meeting with Trump in Florida, US from 06 to 07 April 2017.

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La guerra dei dazi tra Cina e Usa continua

A metà della scorsa settimana, infatti, la Cina ha annunciato che avrebbe introdotto la limitazione delle terre rare, ritenute fondamentali per gli affari miliardari delle big tech statunitensi come Nvidia ed Apple. Introdotte a partire da dicembre, le prime restrizioni riguarderanno quattro metalli tra cui olmio ed erbio, utilizzati - tra l'altro - per la costruzione di armi. La risposta del presidente americano, che si è detto deluso dal "pessimo comportamento di Pechino", non si è fatta attendere. Venerdì, Trump ha infatti annunciato di voler applicare dazi al "cento per cento" su tutti i beni importati dalla Cina a partire dal primo novembre. Un post su Truth è bastato per mandare in tilt il mercato e il tycoon ha dovuto placare gli animi. Domenica, infatti, ha sottolineato di non voler inasprire le tensioni commerciali con la Cina ma di aver agito perché considera inaffidabile la controparte: "Ad oggi non vedo alcun motivo per incontrare Xi Jinping, nonostante i piani precedenti per un colloquio a margine del forum della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) in programma alla fine di questo mese in Corea del Sud". Insomma, questo potrebbe essere l'inizio di un nuovo capitolo della saga che vede Pechino e Washington fronteggiarsi in un duello economico che, oltre a danneggiare i rapporti tra i due Paesi, tiene in bilico migliaia di aziende cinesi e americane. 

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