Francia, fine corsa per Lecornu: Macron nominerà nuovo premier. Le Pen: "Basta farse"

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Il premier dimissionario non è riuscito a mettere insieme una squadra di governo provvisorio. "Le ho provate tutte, la mia missione è finita. Ma un cammino è ancora possibile", dice ipotizzando un governo tecnico "all'italiana" che traghetti il Paese fino alle presidenziali 2027

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Entro venerdì 10 ottobre il presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro: Sébastien Lecornu ha gettato la spugna. Dopo due giorni di consultazioni al fotofinish, il premier dimissionario ha fatto un passo indietro: "Le ho provate tutte. Considero che la mia missione sia finita", ha detto dopo non essere riuscito a mettere in piedi una squadra di governo. L’Eliseo si concede quindi altro tempo per uscire dall'impasse politica. "Un cammino è ancora possibile", ha detto ottimista Lecornu, ipotizzando una sorta di esecutivo “tecnico” all’italiana, con un premier super partes: “Si serve una squadra che decida di rimboccarsi le maniche e risolva i problemi del Paese", fino al voto presidenziale del 2027. La destra del Rassemblement National e la sinistra della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon chiedono di tornare alle urne. Marine Le Pen: "Adesso basta con queste farse". Le fa eco il leader del Rn, Jordan Bardella: "La Francia ha bisogno di chiarezza, di stabilità, di una nuova maggioranza: solo un ritorno alle urne consentirà al popolo di scegliere il proprio destino".

La crisi economica francese e la legge finanziaria 2026

La crisi politica francese nasce da una forte crisi economica e dall'impossibilità riscontrata finora di mettere in piedi una legge finanziaria per il 2026: è questo che ha fatto dimettere l'ex premier François Bayrou a settembre, aprendo le porte a Lecornu. Si riuscirà ad adottare la manovra? "Tutte le formazioni politiche" con cui ha parlato il primo ministro uscente, assicura lui stesso, "hanno detto di non volersi assumere il rischio di non avere una bilancio entro fine dicembre". Mettere tutti d'accordo sarà però un'impresa ardua. Quanto alla sospensione della riforma previdenziale, invocata dal Partito socialista per scendere a patti con i macroniani, "bisognerà trovare una strada affinché ci sia un dibattito" nei prossimi giorni.


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