Aerei russi in Europa, cosa potrebbe succedere se la Nato abbattesse i caccia di Mosca?

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Introduzione

Il botta e risposta tra Mosca e i vertici Nato in merito al possibile abbattimento di jet russi sconfinanti nel territorio dell'Alleanza atlantica ha acceso il dibattito sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare da questa decisione. Ecco cosa potrebbe succedere.

Quello che devi sapere

Rutte: “D’accordo con Trump, abbatteremo i jet russi se necessario”

Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha espresso il suo sostegno alla posizione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo cui i paesi membri della Nato dovrebbero essere pronti, se necessario, ad abbattere droni e jet russi che entrano nel loro spazio aereo. “Sono totalmente d’accordo con il presidente Trump, se fosse necessario”, ha risposto Rutte alla domanda sul tema in un’intervista a Fox News

 

Per approfondire: Droni e aerei su Polonia, Estonia, Romania: perché la Russia sta provocando la Nato?

La posizione dell’Europa

L'opzione di abbattere un caccia che si intromette nello spazio aereo della Nato è "sul tavolo". A dichiararlo è stata la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un'intervista alla Cnn. "La mia opinione è che dobbiamo difendere ogni centimetro del territorio", ha detto. "Ciò significa che se si verifica un'intrusione nello spazio aereo, dopo un avvertimento, dopo essere stati molto chiari, ovviamente l'opzione di abbattere un caccia che si intromette nel nostro spazio aereo è sul tavolo". Un avvertimento riportato anche da alcuni diplomatici Ue: come riporta Bloomberg, citando alcune fonti, i diplomatici europei a Mosca hanno avvertito il Cremlino che la Nato è pronta a rispondere con tutte le sue forze a ulteriori violazioni del suo spazio aereo, compreso l’abbattimento di aerei russi

 

Per approfondire: Alaska, caccia Usa intercettano aerei russi. Nato: jet Mosca vicino a spazio aereo lettone

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La risposta di Mosca

Se la Nato abbattesse i jet russi che violano il suo spazio aereo, “sarebbe guerra”: lo ha dichiarato l’ambasciatore russo in Francia, Alexey Meshkov, in un’intervista a Rtl France. “Sapete, ci sono molti aerei della Nato che violano lo spazio aereo russo, succede abbastanza spesso. Dopodiché, non vengono abbattuti”, ha affermato Meshkov

Gli ultimi sconfinamenti

Diversi jet russi sono stati visti nei cieli dell’Europa e della Nato nelle ultime settimane: sono infatti comparsi nei cieli delle Repubbliche Baltiche, della Romania, della Polonia, della Svezia e della Danimarca. Molti Paesi, come ad esempio le Repubbliche baltiche, non hanno i jet per poter difendere autonomamente il proprio spazio e quindi la difesa viene effettuata da una missione della Nato: potrebbe non essere dunque un episodio isolato quanto avvenuto lo scorso 19 settembre, quando tre caccia russi sono stati intercettati e scortati da alcuni aerei militari della Nato (tra cui F-35 italiani) fino a quando non hanno lasciato il territorio dell’Estonia. Ma perché non sono stati abbattuti? Secondo quanto dichiarato da Rutte, in quel caso i jet non rappresentavano una “reale minaccia”. Stati come la Polonia e Svezia hanno già minacciato di abbattere autonomamente i jet di Mosca in transito sul loro territorio. Altri, come la Romania, potrebbero fare annunci simili a breve

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Il precedente della Turchia

L’abbattimento di un velivolo straniero costituisce sempre un gesto estremamente serio, sebbene episodi simili si siano già verificati in passato. Nel 2015, ad esempio, la Turchia scelse di colpire un bombardiere russo Sukhoi Su-24, decisione che innescò un’accesa crisi diplomatica tra Ankara e Mosca. La reazione russa si tradusse nell’imposizione di sanzioni economiche, ma le frizioni non oltrepassarono quel contesto specifico e, nel corso di alcuni anni, la situazione tornò a normalizzarsi

Le regole della Nato

Sapere quali sono i criteri stabiliti dai Paesi è difficile. Le cosiddette regole di ingaggio dell’Alleanza Atlantica sono infatti informazioni riservate e, come spiegato dall’ex portavoce Nato Oana Lungescu in un’intervista a Politico, le condizioni che stabiliscono cosa un esercito possa fare in una determinata circostanza variano in base alla missione. Tali principi operativi vengono definiti e approvati all’unanimità dal Consiglio Nord Atlantico, l’organo che riunisce i rappresentanti di tutti i Paesi membri. In generale, però, sebbene venga ritenuta una provocazione, lo sconfinamento dei jet russi non viene ritenuta una minaccia tale da prefigurare una risposta militare come un abbattimento

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Il dibattito

L’unico elemento indiscusso è che queste regole devono sempre rispettare le direttive politiche dell’Alleanza. Come ha sottolinea Lungescu, “per la Nato la linea guida fondamentale resta quella di un’organizzazione difensiva, con lo scopo primario di scoraggiare eventuali aggressioni, evitare lo scoppio di conflitti e, se ciò non fosse possibile, garantire la propria difesa fino alla sconfitta del nemico”. Molti Paesi, come Estonia, Lituania e Repubblica Ceca, hanno chiesto di modificare le regole di ingaggio, in modo tale da abbattere più facilmente gli aerei russi che violano il loro spazio aereo: un tema che potrebbe portare a numerosi dibattiti in seno all’Alleanza Atlantica

 

Per approfondire: Nato-Russia, il ruolo dei jet italiani sul Baltico: dagli F-35 agli aerei spia anti-droni

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