Il presidente Usa ha negato l'esistenza di una sua lettera di compleanno all'ex finanziere, dove lui stesso avrebbe disegnato una donna nuda. Ma in passato alcuni suoi schizzi sono stati venduti ad aste per beneficenza. E nel suo libro del 2008 scriveva: "Mi ci vogliono pochi minuti per disegnare qualcosa — nel mio caso, di solito un edificio o uno skyline di grattacieli — e poi firmarlo, ma questo permette di raccogliere migliaia di dollari per aiutare le persone affamate a New York"
“Non disegno”. Così Donald Trump ha cercato di smentire l’esistenza della lettera di cui ha parlato il Wall Street Journal con cui, nel 2003, avrebbe fatto gli auguri a Jeffrey Epstein, accompagnata dalla sagoma di una donna nuda con due archi a indicarne il seno e la firma “Donald” sotto la vita, a ricordare i peli pubici. E gli auguri: "Che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto". Per il presidente Usa, che ha denunciato la testata per 10 miliardi di dollari, è un tentativo di allontanarsi ancora una volta dalla figura di Epstein, suo amico di lunga data, morto suicida in carcere il 10 agosto 2019 mentre attendeva il processo a suo carico per traffico sessuale di minori, abusi sessuali, sfruttamento, e adescamento di ragazze minorenni. I fatti però smentiscono Trump. In passato, come ha sottolineato il New York Times, molti suoi disegni, la maggior parte risalenti al periodo in cui lavorava nel settore immobiliare, sono anche stati venduti all'asta. Lui stesso tra l'altro ne parlava nel suo libro del 2008, Trump Never Give Up: How I Turned My Biggest Challenges Into Success.
I disegni di Trump venduti all'asta per decine di migliaia di dollari
I disegni di Trump, più che altro schizzi, rappresentano nella maggior parte dei casi lo skyline di New York. In un'occasione è l'Empire State Building, in un'altra il (suo) progetto Riverside nella parte sud di Manhattan. Alcuni sono stati venduti negli anni anche per decine di migliaia di dollari. Tutti sono sempre accompagnati dalla sua firma. Di alcuni se ne può trovare traccia direttamente sul sito delle aste, come su quello di Heritage Auctions, riguardo un'opera venduta nel dicembre 2017. "Nel corso degli anni, il sig. Trump ha occasionalmente realizzato disegni dello skyline di New York, donandoli ad aste di beneficenza a favore di cause meritevoli. L’esempio qui presentato risale al 2005 ed è stato donato all’organizzazione St. Francis Food Pantries and Shelters di New York (la lettera di provenienza inviata dalla charity all’acquirente dell’asta accompagna l’opera)", scrivono sul portale.
Cosa scriveva Trump nel suo libro
Per fugare ogni dubbio, basta leggere le parole dello stesso Trump. "Mi ci vogliono pochi minuti per disegnare qualcosa — nel mio caso, di solito un edificio o uno skyline di grattacieli — e poi firmarlo, ma questo permette di raccogliere migliaia di dollari per aiutare le persone affamate a New York," ha scritto nel già citato libro Trump Never Give Up: How I Turned My Biggest Challenges Into Success.
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