Le nuove rivelazioni del quotidiano statunitense, aaggiungono dettagli a quanto anticipato dalla testata italiana che aveva parlato delle responsabilità del primo pilota nell’incidente che ha provocato la morte di 260 persone
A provocare l’incidente del Boeing 787 della Air India è stato il comandante. A dirlo è il Wall Street Journal che conferma le anticipazioni del Corriere della Sera e che rivela quanto emerso dall’analisi della scatola nera. I dettagli del rapporto, basato sulle registrazioni del dispositivo installato sul velivolo, indicano che il primo pilota, capitano del volo, ha spento il sistema che permette il flusso di carburante ai motori. L’attenzione degli investigatori, che indagano sulle cause che hanno provocato lo schianto dell’aereo e la morte di 260 persone, si sposta quindi su Sumeet Sabharwal: l’uomo, 56 anni, era un ex funzionario del ministero dell’Aviazione civile indiano. Su di lui nessun giudizio negativo anche se di recente, dice il quotidiano italiano, un pilota indiano ha rivelato che l’uomo soffriva di depressione.
Il contenuto della scatola nera
La scatola nera del Boeing 787 ha catturato il momento dell’incidente e il precedente dialogo tra i due piloti. La registrazione, stando alle prime valutazioni delle autorità statunitensi che indagano sull’incidente, indica che è stato proprio il pilota senior, con un gesto intenzionale, a spingere le due leve che hanno interrotto il flusso di carburante prima al motore sinistro e poi destro dell’aereo: inequivocabile è per gli esperti il suono che si sente nella registrazione e che indica lo spostamento delle leve da Run a Cutoff. Nulla ha potuto fare l’altro pilota, Clive Kunder, 32 anni, che in quel momento era impegnato a controllare la direzione del velivolo. Kunder nel momento in cui ha realizzato l’accaduto è andato nel panico, iniziando a chiedere ripetutamente al collega “perché l’hai fatto?”. In un ultimo gesto disperato Kunder ha tentato di riavviare i motori ma era ormai troppo tardi.
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Le indagini
Il Journal ricorda che il rapporto preliminare delle autorità indiane non è giunto ad alcuna conclusione sulle cause dell'incidente o sul motivo per cui gli interruttori del carburante siano stati disattivati. E non ha escluso possibili difetti di progettazione, malfunzionamenti o problemi di manutenzione. Campbell Wilson, amministratore delegato di Air India, ha esortato il personale della compagnia aerea a evitare di trarre conclusioni premature sull'incidente, affermando che l'indagine è "ben lungi dall'essere conclusa". Un rappresentante della compagnia ha affermato che si continua a collaborare all'inchiesta. Un portavoce del Ministero dell'Aviazione Civile indiano, ad una richiesta di commento del Journal, ha definito la versione dell'articolo "unilaterale" e non ha aggiunto altro.