Incidente Air India, le scatole nere rivelano le cause: motori spenti da chi era in cabina

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Stando alle prime indagini sulle scatole nere del velivolo, l'interruttore del carburante sarebbe stato spento subito dopo il decollo. Gli investigatori ora pensano a un errore dei piloti

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A quasi un mese dalla tragedia aerea che è costata la vita a 260 persone tra passeggeri, equipaggio e gente colpita a terra, c’è una svolta nelle indagini sull’incidente dell’Air India del 12 giugno ad Ahmedabad. I motori sono stati spenti da chi era in cabina di pilotaggio subito dopo il decollo del velivolo: è quanto emerge, come riportato da alcuni quotidiani, dalla prima analisi delle scatole nere dell’aereo. Il perché l’aereo abbia perso quota cadendo sugli edifici vicini alla pista di decollo ancora non è chiaro: per gli investigatori però non ci sarebbe stata nessuna anomalia nel mezzo e nessun danno ai propulsori tale da costringere comandante e primo ufficiale a intervenire. 

Cosa sappiamo

Come riporta il Messaggero, secondo fonti informate citate da Air Current e il Wall Street Journal, i dati emersi dalle scatole nere fanno pensare che l'azione dei piloti potrebbe aver influito sull'interruzione dell'alimentazione ai motori. Di conseguenza, l'aereo ha perso potenza ed è precipitato al suolo. Come spiega poi il Corriere della Sera, l’ipotesi principale al vaglio degli investigatori è che possa essersi trattato di un gesto intenzionale compiuto da uno dei piloti "o di una terza persona" autorizzata a stare nel cosiddetto strapuntino. Sarà il Cockpit voice recorder, ovvero il contenuto della seconda scatola nera, a chiarire cosa si sono dette le persone all'interno della cabina: al momento i file in questione sono ancora oggetto di trattativa tra Nuova Delhi e le autorità americane.

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Atteso il rapporto dell'Aircraft Accident Investigation Bureau indiano

Gli interruttori sono normalmente accesi durante il volo e non è chiaro come o perché siano stati spenti, hanno detto le fonti al Wall Street Journal. In ogni caso lo spegnimento degli interruttori può spiegare perché il generatore di emergenza del jet, noto come turbina ad aria compressa (Rat), si sarebbe attivato pochi istanti prima che l'aereo precipitasse vicino a un ostello per studenti di medicina. A breve è atteso un rapporto preliminare dell'Aircraft Accident Investigation Bureau indiano, che sta conducendo l'inchiesta. I piloti che guidavano il Boeing, morti entrambi, erano Sumeet Sabharwal, comandante del volo che aveva accumulato oltre 10mila ore di volo, e il suo copilota Clive Kunder aveva oltre 3.400 ore di esperienza, ha dichiarato Air India. L'incidente è stato il primo mortale che ha coinvolto il Dreamliner della Boeing.

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