I due avrebbero discusso animatamente sul perché ai motori fosse stato tolto il carburante in una fase critica, finendo per metterli fuori uso e facendo precipitare l’aereo
Ci sarebbe stata un'accesa discussione tra i due piloti del Boeing 787 di Air India precipitato lo scorso 12 giugno e costato la vita a 260 persone. È la ricostruzione pubblicata dal Corriere della Sera e che aggiunge nuovi dettagli alla ricostruzione secondo cui alla base dell'incidente ci sarebbe stato lo spegnimento dei motori da parte di chi era in cabina. Nello specifico, i due piloti avrebbero discusso sul perché ai motori fosse stato tolto il carburante in una fase critica, finendo per metterli fuori uso e facendo precipitare l’aereo. Dall’ascolto dei file audio della scatola nera, secondo quanto raccontano al Corriere due fonti occidentali a conoscenza dei contenuti, un pilota avrebbe chiesto all’altro più volte "perché li hai spenti?», con tono "drammatico e sempre più disperato".
I file con le registrazioni in mano alle autorità indiane
Il rapporto non chiarisce se sia stato il comandante ad aver chiesto al primo ufficiale se ha spento i propulsori o viceversa. I file audio ascoltati, secondo le fonti, sono in mano alle autorità indiane che saprebbero chi ha detto cosa. Ma la domanda - "diretta, non dubitativa", scrive il Corriere - lascia intendere che uno dei due potrebbe aver visto qualcosa di anomalo. La scatola nera avrebbe registrato quelle che vengono descritte come delle urla e il continuo chiedere "perché l’hai fatto?", seguito da "non sono stato io".