G7 2025, i leader si incontrano in Canada. Programma e temi, tra dazi e guerra in Ucraina
MondoIntroduzione
È tutto pronto per il summit dei leader del G7 che si terrà da domenica 15 a martedì 17 giugno in Canada, nella città di Kananaskis (provincia di Alberta) e che segna il 50esimo anniversario della nascita del Gruppo. Il vertice sembra però partire in salita: non ci sarà un comunicato congiunto finale. Troppe divisioni tra l'America First di Trump e gli altri alleati su Ucraina e Gaza, ma anche sul cambiamento climatico o sugli aiuti allo sviluppo, secondo varie fonti diplomatiche dei Paesi partecipanti. Sotto altro fronte, il G7 sarà anche un’occasione diplomatica per provare a risolvere un’altra questione di primo rilievo, quella dei dazi tra Unione e europea e Stati Uniti.
Quello che devi sapere
I partecipanti al G7 in Canada
A Kananaskis arriveranno tutti i leader dei Paesi del G7: oltre al premier canadese Carney ci saranno quindi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il capo della Casa Bianca Donald Trump e quello dell’Eliseo Emmanuel Macron, il premier inglese Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier giapponese Shigeru Ishiba. A loro si aggiungono i rappresentanti dell’Ue, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Sarà in Canada anche il leader ucraino Volodymyr Zelensky. E ha già fatto sapere che parteciperà la presidente messicana Claudia Sheinbaum, come richiesto da Carney. Invitato anche il presidente sudcoreano Lee Jae-myung, il brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, il sudafricano Cyril Ramaphosa e l'indiano Narendra Modi.
Per approfondire: G7: cos'è, quando è nato, come funziona e quali sono i Paesi membri
I temi del G7 in Canada
Guardando ai tre macrotemi di discussione principali:
- In una nota ufficiale la presidenza canadese del G7 spiega che per quanto riguarda la protezione delle comunità e del mondo, si lavorerà per “raggiungere accordi e azioni coordinate” per rafforzare la pace e la sicurezza globale, combattere le “interferenze esterne e il crimine transnazionale” e “migliorare le risposte congiunte agli incendi boschivi”.
- Per il capitolo sulla sicurezza energetica e sul digitale si punta a consolidare “le catene di approvvigionamento dei minerali critici” e a utilizzare “l’intelligenza artificiale e la tecnologia quantistica per stimolare la crescita economica”.
- Poi c’è la questione delle partnership del futuro, da raggiungere “catalizzando enormi investimenti privati per costruire infrastrutture più solide, creare posti di lavoro meglio retribuiti e aprire mercati dinamici in cui le imprese possano competere e avere successo”.
Possibile incontro Trump-Zelensky al G7 in Canada
Fuori dai lavori ufficiali, il G7 potrebbe essere il teatro di un nuovo faccia a faccia tra Donald Trump e Zelensky, come ha anticipato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak. La mancanza di dichiarazioni congiunte potrebbe essere una nuova doccia fredda per il presidente ucraino, che ontinua a chiedere "azioni concrete" comuni di Stati Uniti ed Europa per fermare i crescenti attacchi di Mosca
Le sanzioni Ue contro la Russia
In tutto ciò, l’Unione europea vuole arrivare al G7 mostrandosi unita e decisa anche nell’ambito della guerra in Ucraina. Per questo ha deciso di accelerare sul 18esimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, annunciato come uno dei più duri finora. Tra le nuove misure, ancora da mettere a punto, si è parlato ad esempio l'abbassamento del price cap al petrolio russo da 60 a 45 dollari a barile. Si vuole così colpire il costante aggiramento delle sanzioni dirette al petrolio russo messo in atto dai Paesi terzi, con la complicità di diverse capitali europee: se uno Stato extra-Ue importa il petrolio russo non potrà rivenderlo a più di 45 euro a barile. Ma si andrà anche ad agire contro il sistema bancario russo, chiudendo le porte di del sistema Swift ad altre 22 banche russe e vietando le transazioni anche agli intermediari che hanno finora aiutato Putin ad eludere le sanzioni occidentali. Altro colpo a Mosca: vietato l'uso dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che uniscono Russia e Germania. L’annuncio anticipato di Bruxelles è stata una mossa soprattutto politica, perché presentarsi al G7 con un pacchetto di sanzioni già sul tavolo potrebbe ridurre le perplessità di Donald Trump, che finora sulle nuove misure contro Vladimir Putin è apparso lontano dal via libera, nonostante l'iniziativa del senatore repubblicano Lindsey Graham.
I negoziati sui dazi
E ancora, il G7 potrebbe rivelarsi anche un passo importante per un’eventuale intesa commerciale tra Bruxelles e Washington, così da scongiurare l’imminente entrata in vigore dei dazi annunciati da Trump. Dopo essere riuscito a trovare una quadra con Londra e con Pechino, sui negoziati per le tariffe nei confronti dell’Europea pende infatti ancora la parola "stallo". I piani su cui si muove la Commissione restano i due di sempre: da un lato quello negoziale e dall’altro quello delle contromisure, con l'esecutivo europeo che continua a non escludere il 'bazooka' dello strumento anti-coercizione sulle Big Tech americane. Da quanto è trapelato, Von der Leyen nella prima sessione - sul commercio globale - ribadirà un concetto a lei caro: i dazi portano danni a tutti.
Un "chair's summary" e 7 brevi dichiarazioni
Al termine del vertice, secondo fonti italiane, la presidenza canadese riassumerà l'esito dei lavori fra i leader in un sintetico riepilogo ("chair's summary"). È però previsto che i leader adotteranno sette brevi dichiarazioni su altrettanti temi: finanziamento dello sviluppo; intelligenza artificiale; tecnologie quantistiche; lotta agli incendi; minerali critici; repressione transnazionale; contrasto al traffico di migranti. La dichiarazione sulla migrazione e sulla lotta al traffico di esseri umani è stata proposta dall'Italia, con il supporto di Stati Uniti e Regno Unito, per dare continuità al lavoro avviato con la presidenza italiana del G7. Nel comunicato finale del summit italiano, i leader avevano concordato di dare vita a una Coalizione G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti. La Coalizione prevede, tra le altre cose, lo scambio di informazioni, iniziative investigative congiunte per smantellare le reti criminali, scambio di informazioni di intelligence, la confisca dei loro profitti illeciti, in linea con l'approccio "follow the money", ideato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per combattere la mafia, colpendone gli interessi economici.
Per approfondire: Bce lancia l'allarme: senza accordo sui dazi a rischio l'1% del Pil