
Lo ha detto il presidente cinese, in viaggio tra Vietnam, Malaysia e Cambogia per rafforzare i legami commerciali regionali in vista delle tariffe imposte dal presidente americano. Xi, in particolare, ha esortato Usa e Cina a "salvaguardare con forza il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo"
Il protezionismo "non porta da nessuna parte" e una guerra commerciale “non vedrà vincitori”. Proprio nel bel mezzo del caos mondiale causato dall’introduzione dei dazi americani (LE NEWS IN DIRETTA), il presidente cinese Xi Jinping è partito per un viaggio all'estero, che terminerà il 18 aprile, con tappe in Vietnam, Malaysia e Cambogia con l’intento di rafforzare i legami commerciali regionali in vista delle tariffe imposte da Donald Trump. In un articolo sul principale quotidiano vietnamita, Nhan Dan, Xi ha esortato i due Paesi a "salvaguardare con forza il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo".
La cooperazione con il Vietnam
Il leader cinese, in questo senso, ha chiesto una maggiore cooperazione con il Vietnam nelle catene di approvvigionamento industriali e una più ampia collaborazione nei settori emergenti attraverso le varie iniziative regionali come la Cooperazione dell'Asia orientale e la Cooperazione Lancang-Mekong. E, a nome del suo Paese, ha rivendicato la quasi totalità del mar Cinese meridionale, avendo contenziosi con Filippine, Malaysia, Vietnam, Indonesia e Brunei. Proprio su questa questione, Xi ha insistito che Pechino e Hanoi potrebbero risolvere i relativi problemi seguendo la linea del dialogo. "Dobbiamo gestire adeguatamente le divergenze e salvaguardare la pace e la stabilità nella nostra regione. Con una visione lungimirante, siamo pienamente in grado di risolvere adeguatamente le questioni marittime attraverso consultazioni e negoziati", ha sottolineato Xi.
L’imprevedibilità di Trump
Il Dragone, in sostanza, sta cercando di presentarsi come un’alternativa stabile e affidabile rispetto alla imprevedibilità del presidente americano che, in un primo momento, ha annunciato e poi, in gran parte, congelato per 90 giorni i “dazi reciproci” per decine di partner commerciali, ad eccezione della Cina. Proprio il Vietnam è stato il maggiore acquirente di merci cinesi del sudest asiatico, con un fatturato di 161,9 miliardi di dollari, seguito dalla Malaysia, che ha importato merci per un valore di 101,5 miliardi nel 2024. Lo stesso Vietnam ha per diverso tempo perseguito il cosiddetto approccio della “diplomazia del bambù”, tentando di mantenere buoni rapporti sia con la Cina sia con gli Stati Uniti. Il tutto nonostante Hanoi condivida le preoccupazioni americane sulla crescente assertività di Pechino nel conteso mar Cinese meridionale.
